di Nicola Bossi

PERUGIA - Due pesi e due misure. Non ci si poteva aspettare ovviamente diversamente dal giudizio su tutto il pacchetta della Manovra di Governo di Ferragosto - passata anche alla Camera oggi - da parte di Emma Marcegaglia, leader degli industriali che oggi a Perugia ha partecipato alla elezione dei nuovi vertici (eletto Cesaretti a presidente) di Confindustria Umbra. La Emma ha sparato a zero sul Governo Berlusconi (molto per convinzione e anche un po' per un futuro Governo tecnico-industriale) che ha accusato di essere l'unico responsabile "della caduta di credibilità del Paese sui mercati mondiali". Colpa del bunga-bunga e di quei cambiamenti di giorno in giorno della manovra che la Marcegaglia ha definito "un balletto imbarazzante" soprattutto perchè "un paese sotto attacco deve dimostra compattezza, non mostrare crisi e scontri".

La manovra Berlusconi è stata bocciata anche sul versante economico: "E' tutta Tasse" "Non c'è nessuna riforma strutturale" e soprattutto per la numero Uno degli industriali " è priva di iniziative per la ripresa economica, produttiva e occupazionale". Un disastro per Emma che però dimentica gli altri due aspetti, sociali ed economici, che forse di quella manovra non disdegna: la riforma delle pensioni (innalzamento dell'età pensionabile per le donne e presto ulteriore giro di vite per tutti gli altri lavoratori) e la mina dell'articolo 8 che in tempi di crisi come questi permette di aggirare l'articolo 18 favorendo forse licenziamenti più facili e uccidendo la contrattazione nazionale. Sulla lotta all'evasione fiscale e sull'opportunità della patrimoniale (alla quale aderiscono industriali come Abete, Montezemolo e Della Valle) nessuna parola né in positivo né in negativo. Ma d'altronde Emma non fa politica, fa gli interessi dei suoi associati.   

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