PERUGIA - Si è costituito in data odierna il comitato “Stop Opg” anche in Umbria e parteciperà con una propria delegazione all’assemblea che si tiene domani a Roma per lanciare una iniziativa nazionale per la chiusura dei manicomi criminali, luoghi di segregazione e di sofferenza.
In Umbria registriamo solo alcune unità di persone ad oggi recluse in Opg che l’amministrazione regionale deve decidere come e se riportare nel nostro territorio.
Riteniamo fondamentale, a partire dalla questione ospedali psichiatrici giudiziari e dalla loro chiusura, nell'ambito del riordino del sistema sanitario regionale, riaprire anche in Umbria una discussione sul futuro della psichiatria e sulla tenuta dei servizi psichiatrici.
Di seguito l'appello e le prime adesioni ricevute

APPELLO PER LA COSTITUZIONE DI STOP OPG UMBRIA
Gli OPG rappresentano un vero e proprio oltraggio alla coscienza civile del nostro Paese, per le condizioni aberranti in cui versano 1.500 nostri concittadini, 400 dei quali potrebbero uscirne fin da ora.
L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario è istituto inaccettabile per la sua natura, per il suo mandato, per la incongrua legislazione che lo sostiene, per le sue modalità di funzionamento, le sue regole organizzative, la sua gestione.
La sua persistenza è frutto di obsolete concezioni della malattia mentale e del sapere psichiatrico, ma soprattutto di una catena di pratiche omissive, mancate assunzioni di responsabilità e inappropriati comportamenti a differenti livelli.
Sono troppe le omissioni e le mancate assunzioni di responsabilità da parte dei decisori politici (Governo e Regioni), delle Aziende sanitarie locali e di molti Dipartimenti di Salute Mentale.
Ciò è ancor più grave a 3 anni dalla emanazione del DPCM 1.4.2008 - che dispone la presa in carico degli internati negli OPG da parte dei Dipartimenti - e dopo le sentenze della Corte Costituzionale, del 2003 e 2004, che hanno spalancato possibilità di trattamenti alternativi all’OPG in ogni fase.
Riteniamo sia improcrastinabile porre fine allo scandalo degli OPG e che sia possibile farlo all’interno dell’attuale normativa.
Perché, come afferma la nostra Costituzione, ”la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
E’ per tutte le suddette ragioni che i sottoscritti aderiscono al Comitato Umbro Stop OPG e si impegnano per cancellare questa vergogna italiana e dare piena attuazione alla legge 180.
L’Umbria è stata una delle regioni italiane protagoniste delle battaglie che hanno portato alla promulgazione della legge Basaglia nel 1978.
L’Umbria è stata tra le prime regioni d’Italia che hanno abbattuto i recinti manicomiali.
L’Umbria nel 1972 è stata la prima regione d’Italia che ha istituito i Centri di Salute Mentale.
Un ruolo importante che ha visto come protagonisti operatori sanitari, il movimento democratico, sindacale e studentesco, amministratori e politici che hanno dato vita ad una stagione di riforme coraggiose ed illuminate con la partecipazione convinta della stragrande maggioranza della popolazione.
Una storia che va difesa e rilanciata dai continui attacchi portati da coloro che vogliono spostare continuamente indietro le lancette della storia.

Hanno dato la loro adesione: Carlo Bicini, Vittorio Falchetti, Osvaldo Fressoia, Marco Grignani, Francesco Mandarini, Germano Marri, Maurizio Maurizi, Maurizio Mori, Pino Pannacci, Stefania Piacentini, Elisabetta Rossi, Tullio Seppilli, Vanda Scarpelli, Mariella Vecchioli,.
 

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