di Arm.Alle.

 

PERUGIA - Si tratta dell’ultima giornata di mobilitazione dei sindacati. Giornata che, però, si preannuncia come la più intensa. Oggi, venerdì 15 novembre, la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil per cambiare la legge di stabilità coinvolge tutto il paese, da nord a sud. In sciopero per 8 orre i lavoratori e le lavoratrici della Lombardia, del Piemonte, del Friuli Venezia Giulia, del Trentino, delle Marche, dell’Umbria, dell'Abruzzo, del Molise, della Puglia, della Sicilia, della Sardegna e della Campania.

Non solo scioperi. Manifestazioni in oltre cento piazze d’Italia, a Milano è previsto l’intervento del segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, a Perugia, invece concluderà la manifestazione Luigi Angeletti, segretario della Uil.

Uno sciopero generale che vede che ha come richiesta abbattere sprechi e rendite per are più risorse ai lavoratori e ai pensionati. I sindacati chiedono al governo misure per diminuire le tasse sui lavoratori e risorse per rivalutare le pensioni. Nel dettagliato ventaglio delle proposte anche il taglio ai costi della politica. Proposte dettagliate che mirano a cambiare radicalmente la legge di Stabilità e dare delle risposte per far ripartire il Paese.

In Umbria, come previsto, il corteo è partito da Piazza Partigiani alle 9:30. In testa al lungo serpentone uno striscione di Cgil Cisl e Uil che “chiedono il lavoro prima di tutto”. Numerose le sigle e le bandiere delle diverse organizzazioni che hanno aderito allo sciopero di 8 ore contro la legge di stabilità. Uno dei cartelli in testa al gruppo recitava “lo stato sociale è morto” accompagnato da una bara in cartone e dei crisantemi ad indicare il funerale come liet motiv della manifestazione.

Mario Bravi, segretario della Cgil dell’Umbria, alla partenza del corteo ha detto “lo sciopero di oggi rappresenta l’inizio di un percorso, l’apertura di una mobilitazione per rimettere al centro il valore del lavoro”. “L’Umbria – ha continuato – risente particolarmente della crisi, ci sono 160 vertenze lavorative aperte e 41 mila disoccupati e 13 mila lavoratori in cassa integrazione. Ricordo quanto sta accadendo all'Ast di Terni e alla Sgl di Narni, ma anche alla Sangemini e alla Merloni. Intendiamo lanciare una vertenza  umbra che coinvolga Governo e imprenditori”.

Angeletti, segretario generale della Uil, a margine della manifestazione di Perugia ha detto: “Il punto più critico della legge di stabilità che non fa nulla per creare una prospettiva positiva soprattutto per l'occupazione, che oggi si può fare solo fronteggiando la crisi industriale e riducendo le tasse sul lavoro. Non ci sono rischi dal punto di vista del pagamento delle pensioni, come ha detto anche Mastrapasqua".

"Però – ha detto esiste un problema: che lo Stato ha trasferito l'Inpdap all'Inps e non ha pagato i contributi per otto miliardi di euro e, quindi, ha creato un buco che non vorremmo che qualcuno in Parlamento pensasse debba essere sanato con i contributi dei lavoratori privati.

Il leader della Uil si è soffermato anche sulla situazione umbra. "La crisi industriale di questa regione è preoccupante. Si stanno distruggendo le basi materiali per la creazione di lavoro, cioè le imprese - ha detto -, a una velocità impressionante".

Angeletti è stato critico anche Fabrizio Saccomanni, Ministro dell'Economia,  "sempre ottimista - ha detto - e che ci spiega di continuo che abbiamo un futuro roseo davanti, il futuro del nostro Paese non migliorerà perchè anche nel 2014 la disoccupazione aumenterà"

 

Twitter: @ArmAlle

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