Il mondo dell'informazione è vario, fatto di mille occasioni per divulgare le notizie e le informazioni. Anche i quartieri, le vie di una città oramai hanno il loro addetto stampa, pronto a scrivere fiumi di parole da inviare per la pubblicazione. E sta bene, l'informazione deve avere mille mezzi e fatta da mille persone. piccoli, comuni, grandi città, società sportive, associazioni, politici, assessori, partiti, correnti. Ognuno il suo addetto stampa.

Ora, ricevendo centinaia di email dagli svariati Uffici Stampa, ci chiediamo quanti siano gli addetti stampa, gli operatori informativi, i contrattuati alla diffusione di notizie, l'addetto ai social, l'affidatario alla carta stampata, il dirigente alla RadioTelevisione, il praticante alle testate online, il divulgatore della pubblica piazza per diffondere email, comunicati, informazioni. 
Ce lo chiediamo perchè se da una parte abbiamo anche il comunicato di almeno 44 righe, 1200 battute, del Festival del Ganacchio di Vestricciano, o quello della Lonza Artigianale di Schioppino, quelli del nobile ed efficiente ufficio stampa di Perugia continuano, imperterriti e convinti, a mandarci delle inutili locandine degli eventi? Locandine sia chiaro, non un comunicato, locandine in digitale, ma sempre una locandina in alta definizione, hai visto mai che ne volessi stampare una copia. Ma un abbozzo di comunicato, di notizia, di racconto degli eventi estivi... Niente solo la locandica!

Mi ricordo del Sor Achille, vecchio democristiano amante del pallone che ogni giovedi pomeriggio passava a salutare il mio Direttore e ci portava, ogni santa volta, la locandina o dell'incontro di calcio della sua frazione, o il torneo di bocce, o il sabato danzante alla balera sociale. Ogni settimana puntuale. E ripeteva sempre: mi raccomando fai un bell'articolo eh, scrivi bene che ti controllo! Giuro di non essere mai andato oltre le tre righe scritte per gli affari culturalmusicali e di non aver mai pubblicato una sola riga della "mirabolante e stupendolosa" partita di Terza Categoria della sua squadra, La Dinamo, nemmeno quella volta del derby con l'Audace che finì zero a zero ma con sette feriti e contusi.

Ecco io vorrei sapere, per carità non è cattiveria e invia nei confronti di stimati e bravissimi colleghi, non la quantità del lavoro, ma il perchè del lavoro, dell'ostinarsi a mandare le foto, le locandine con data e orario senza aggiungere sette righe di quello che sia l'evento. Vale? Non vale? Che dice la critica? Lo consigliamo ai nostri lettori?
Ah per esattezza della storia gli abbiamo anche scritto chiedendogli le stesse cose in merito alla Comunicazione voluta dall'Amministrazione Perugia. Temo che mi risponderanno con una ennesima locandina. Quella de Il Silenzio degli Innocenti.

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