di Fabio Sebastiani

E così Bersani ci prova. E' facile che becchi una portata in faccia ma ci prova ugualmente. Entro la giornata molto probabilmente assumerà un mandato con riserva ed entro pochi giorni sapremo a che punto stanno le cose. Bersani del resto non può far nient'altro che questo, non può permettersi di mediare con Berlusconi, e Grillo non può permettersi di mediare con lui. Bersani quindi prova a compiere l'operazione del Governo fichissimo senza maggioranza certa. Un Governo che sarà giovane e ridurrà i costi della politica, fatto di tantissime belle figure prese dalla società civile, competenti e trasparenti. Non saranno tecnici nè foglie di fico, interpreteranno il ruolo invece dei portatori di speranza.

 

"La Repubblica " non vede l'ora di tirar fuori prime pagine ad effetto con storie e trascorsi personali per i prossimi ministri. Un film bellissimo per gli elettori del centro sinistra rimasti scioccati dopo la non vittoria delle elezioni. Se Bersani riuscirà nel suo intento questa produzione cinematografica disattiverà Grillo perchè assumerà molte delle sue posizioni e toglierà dal tavolo della discussione pubblica il tema della Casta. Grillo infatti rischia di essere risucchiato dal senso comune sul quale egli stesso si è adagiato in questa fase, ed il suo tsunami rischia di defluire se concedesse respiro a questo Governo. Ma rischia ugualmente di perdere consenso se si rifiuta di aderire ad un programma che accetta i suoi punti e costringerebbe l'Italia ad andare alle urne. Grillo è diventato troppo grande per essere irresponsabile e troppo piccolo per governare. Avrebbe fatto meglio il M5s in queste ore ad incalzare Bersani su nodi centrali come l'adesione al Fiscal Compact e l'austerity.

 

Il vento di Cipro gli avrebbe dato una mano ma a preferito parlare delle caramelle dei parlamentari invece che mettere sul piatto il tema degli esodati. Così Grllo ora rischia di essere prigioniero della sua stessa strategia di palazzo. Se Grillo non darà i suoi voti probabilmente torneremo alle elezioni, ma tornarci senza una legge elettorale rischia di riportarci alla casella di partenza. E Napolitano questo non può permetterselo, nè lui nè confindustria. Bersani quindi oppure non si sa, perchè sono troppe le variabili in gioco in questo momento. La crisi economica acuisce la crisi del sistema della rappresentanza, e la crisi della rappresentanza acuisce la crisi sociale e fa sprofondare questo paese nella miseria e nella disoccupazione di massa. Il sistema politico di questo paese però ( nel suo complesso) non assume la discussione sui nodi che producono la crisi, proietta un altro film di riforme per il paese, di tagli alla politica sperando che passi la tempesta e chi è disoccupato smetta d'incazzarsi . Grave errore...

Condividi