L'Associazione Donne Giuriste Italia A.D.G.I. esprime enorme preoccupazione per la drammatica situazione della popolazione in Afghanistan, ed in particolare afferma con forza la sua totale solidarietà con tutte le donne e le ragazze, le colleghe giuriste, avvocate, giudici, che lottano a sostegno e in difesa dei diritti umani e per l'affermazione dello stato di diritto in questo paese in pericolo.

“Il nostro più accorato appello va a tutte le autorità nazionali, le istituzioni europee e le organizzazioni della cooperazione internazionale affinché si mobilitino immediatamente per garantire la sicurezza, la protezione e la dignità di tutto il popolo e dei profughi afghani” dichiara l'Avv. Irma Conti, presidente ADGI. “Le immagini delle donne che sfidano eroicamente a viso aperto i talebani per le vie di Kabul, mettendo a rischio la vita per rivendicare i diritti di tutte le donne rappresentano per noi non solo un simbolo di coraggio – ahimé forse il coraggio della disperazione – ma sono soprattutto un modello per l'impegno attivo di tutte le giuriste a battersi per le pari opportunità. Noi siamo con loro.”.

L’Associazione Donne Giuriste Italia si unisce alla voce di tutte le altre organizzazioni della comunità internazionale ed esorta quanti sono coinvolti nei negoziati in atto nel paese, a garantire i diritti fondamentali delle colleghe e di tutte le donne e le ragazze che vivono quotidianamente in situazione di pericolo. Donne costrette a sopportare il peso delle restrizioni che verranno introdotte e che se non si agirà presto vedranno così distrutta la loro identità e umanità nel silenzio pieno di paura che verrà imposto per lasciare spazio solo ad una violenza cieca. Facciamo nostra l'odierna dichiarazione congiunta del Consiglio Europeo sulla situazione delle donne e delle ragazze in Afghanistan e l'appello del Segretario Generale ONU Guterres per “la fine immediata della violenza, il rispetto dei diritti di tutti gli afghani e il rispetto da parte dell'Afghanistan di tutti gli accordi internazionali di cui è parte.”

Chiediamo quindi risolutamente la protezione umanitaria per tutti coloro che negli ultimi anni si sono spesi per la conquista e la tutela dei diritti umani e per la stabilità dell'Afghanistan, specie per le categorie più vulnerabili come le donne – protagoniste sempre più indifese delle drammatiche notizie di violenze cruente e strazianti che quotidianamente giungono da Kabul. È purtroppo esemplare l’effetto della mancata emancipazione sociale delle donne afghane: agli enormi sforzi compiuti nell'articolato percorso di riforme per favorire il lor inserimento nella vita sociale, politica e culturale – conquiste ottenute a fronte di enormi sacrifici - non ha corrisposto il pieno riconoscimento dei loro ruoli e funzioni e l'avanzamento nella sfera pubblica. Con la presa del potere da parte dei talebani, la situazione attuale rischia di capitolare definitivamente. Non lo possiamo tollerare, come donne e come cittadine libere.

Da ultimo, come già evidenziato dalla Ministra Bonetti, ADGI non può non richiamare l'attenzione sul delicato ruolo della presidenza italiana al G20 EMPOWER di Santa Margherita Ligure auspicando che non solo affermi con vigore la vicinanza dell'Italia e dell’Europa alle donne afghane, ma sia altresì in grado di suscitare azioni concrete per l'affermazione dei principi di inclusione ed equità, senza di cui risulta impossibile solo pensare di migliorare la condizione femminile – in Italia e nel mondo.

In tal senso le giuriste di ADGI accolgono con favore le recenti dichiarazioni dal Premier Draghi “Per l’Italia il futuro è fatto di difesa dei diritti fondamentali, difesa dei diritti delle donne, protezione di tutti coloro che si sono esposti in questi anni nella difesa di questi diritti”.

 

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