ASSISI - Il bilancio 2012 del comune di Assisi è stato approvato senza accogliere nessun emendamento dell’opposizione.

Pensiamo che Ricci abbia ben poco da festeggiare: anche perché il ribadire in continuazione la graniticità della sua maggioranza serve in realtà soltanto a nascondere il dissenso interno, riemerso anche durante la discussione del bilancio in consiglio comunale.

Gli emendamenti presentati, in particolare quello del consigliere Marcucci, che fa riferimento anche a noi in seno al massimo consesso cittadino, erano, a nostro avviso, migliorativi, completi ed utili per la nostra città.

L’emendamento che, per l’Imposta Municipale Unica, prevedeva la possibilità di applicare una riduzione dell’aliquota base per le “prime case” e l’aumento, invece, dell’aliquota sugli altri fabbricati, eccetto quelli agricoli ad uso strumentale, se fosse stato approvato (dimostrando una volta tanto capacità di ascolto da parte di coloro che sventolano costantemente il loro “far il bene” della collettività assisana) avrebbe portato benefici immediati alle persone e alle famiglie con redditi medio bassi e, pur considerando i minori trasferimenti statali e regionali, avrebbe consentito all’amministrazione comunale di chiudere il bilancio senza modificarne il conto finale.

Non accogliere questo emendamento è stata una chiara e precisa scelta politica dell’amministrazione Ricci, che finge di non aumentare le tasse mentre mette pesantemente le mani in tasca soprattutto ai cittadini meno abbienti proprio per coprire i tagli del governo e lo fa con la improbabile giustificazione di non voler gravare economicamente sulle imprese e sulle attività commerciali.

In verità se questo emendamento fosse stato accolto chi ne avrebbe giovato sarebbero state le famiglie, le giovani coppie e gli anziani, tutte quelle categorie che hanno pagato e si stanno sobbarcando l’onere di salvare i conti del nostro paese e della nostra città.

Quegli strati popolari a cui, noi, facciamo riferimento.

Prc di Assisi, Circolo Peppino Impastato

 

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