Imbarazzo nel Pd: Renzi elogia Romizi, Giacopetti e Mencaroni si risentono
PERUGIA - Non sono piaciute al segretario del Pd di Perugia, Francesco Maria Giacopetti, e al capogruppo a Palazzo dei Priori, Diego Mencaroni, le "esternazioni", come affermano in una nota, del segretario nazionale del suo partito, Matteo Renzi, sul sindaco del capoluogo umbro, Andrea Romizi.
Ieri sera, in una delle sue infinite comparsate televisive, questa volta a Otto e mezzo, su La7, il premier aveva detto che "oggi la banda larga è appoggiata da un Comune guidato da Forza Italia", e definito Romizi "un buon sindaco".
"Capiamo - scrivono Giacopetti e Mencaroni - l'intento del premier di manifestare rispetto istituzionale da parte del governo nei confronti degli enti locali a prescindere dal colore politico di chi ne è a guida, ma, nel caso delle esternazioni sul sindaco Romizi, oltre a sottolineare il rischio che questo intento venga strumentalizzato dal centrodestra come sta accadendo in queste ore, vorremmo rimarcare che a Perugia c'è un sindaco che evita accuratamente di prendere posizione sulle questioni più delicate per la città, che sfugge il confronto coi cittadini e la partecipazione, che taglia servizi o li privatizza, che inaugura opere volute dalla precedente giunta, che chiude asili e chiude le porte in faccia alle educatrici precarie, che non ha un progetto per Perugia, che pratica scelte che accrescono il consenso ma che impoveriscono la città".
"Se per caso il suo intervento era riferito al progetto della banda ultralarga - aggiungono i due - allora è utile ricordare che è soprattutto grazie al gruppo Pd e alla giunta regionale se il Comune di Perugia non è uscito dal progetto di cablaggio regionale. Oggi sindaco e giunta vantano meriti per finanziamenti del governo nazionale". "Saremmo ben lieti di incontrare il segretario Renzi - conclude la nota di segretario e capogruppo - per illustrare quanto sta accadendo in città e che cosa il Pd sta mettendo in campo".
Sabato
11/06/16
11:23
Lo dico per rispetto e profonda vicinanza con il centrosinistra: pensiamo al nostro progetto di città e basta. Dimostriamo ai cittadini che la nostra proposta è migliore di quella del centrodestra senza perdersi in ulteriori lamenti o accuse.
Le parole del Presidente del Consiglio, anzichè farne oggetto di distinguo, prendiamole per quello che realmente sono: lo svelamento della percezione che la città ha della nuova amministrazione rispetto a quella che l'ha preceduta.
Sarà sicuramente (quello di Renzi) un giudizio superficiale e forse inopportuno, ma molto più vicino al vero di quanto pensiamo e soprattutto da prendere in considerazione anzichè attardarsi ancora in scuse.
Tutte le amministrazioni innaugurano opere programmate da chi le ha precedute (Romizi in questo non beneficia di nessun vantaggio rispetto a chi l'ha preceduto); la privatizzazione di servizi deve esssere attentamente ponderata e misurata ma non può essere un tabù specie quando si hanno serie difficoltà di bilancio, come sinceramente (con tutto il rispetto per le persone coinvolte) non è l'assunzione stabile di ulteriori dipendenti comuali o meno un elemento dirimente per il futuro della città.
Se davvero vogliamo contrastare efficacemente l'attuale amministrazione e competere alla pari per la riconquista di Palazzo dei Priori, non preoccupiamoci se le parole di pochi giorni fà del Presidente del Consiglio saranno strumentalizzate (le elezioni sono ancora molto lontane) ma preoccupiamoci di costruire un progetto credibile e di scegliere con accuratezza chi sarà chiamato a realizzarlo, selezionando le persone più autorevoli e competenti perchè anche il miglior progetto - per essere creduto - ha bisogno di essere ritenuto realizzabile; ed oramai nessuno (o quasi) crede più davvero che la mera "militanza politica" dei candidati sia una garanzia in tal senso.
Venerdì
17/06/16
16:28
Compare Giuffré é furibondo: "Quel cretino ha parlato bene di un avversario politico. Non si rende conto che perdiamo voti!" si, ma se ha detto il vero, che c'é di male, risponde l'ingenuo Pasquale.
Ma allora anche tu ti ci fai o ci sei?... Ma se ha fatto bene, insiste timidamente Pasquale, che si fa? Si tace, si minimizza, imbecille! quando sei alla opposizione, qualsiasi cosa facciano i tuoi avversari è fatta male ....per definizione hai capito.. Capra!"
Pasquale si ferma, riflette...riflette...riflette e poi? si dimette dal partito perché lui, da povero ingenuo, si era iscritto per dare un contributo di idee e non per prendere voti.
E fu così che Compare Giuffré non venne mai più eletto.