Franco Ferrari

Il Presidente della Conferenza dei Rettori ha pubblicato un appello affinché Draghi resti al Governo. Questo testo è presentato come documento dei Rettori, benché porti una sola firma. Non so quindi se il suo autore abbia effettivamente il mandato dei propri colleghi.
È comunque interessante perché sostiene la necessità di "una guida ferma" contro la "logica di partito" di cui l'Italia sarebbe, dice il rappresentante dei Rettori, "stanca". Siccome i partiti costituzionalmente sono lo strumento attraverso i quali si esercita la democrazia rappresentativa, se si esclude la "logica di partito" ci si deve chiedere chi e come decida quale sia la "guida ferma" di cui l'Italia ha bisogno.
Supponendo anche che l'Italia sia un tutto unico dominato da una sola idea di quale sia l'interesse comune. E che la definizione di questo interesse comune vada sottratto al confronto e al conflitto politico, ovvero alla "logica di partito".
Soppressa la democrazia rappresentativa, attraverso la quale si dovrebbe decidere chi sia titolato a guidare il paese, sulla base della quale si stabilisce che una guida è "ferma" perché è espressione di una dialettica democratica, ma che si scelga sulla base delle innate qualità dell'Uomo (della Provvidenza?) chiamato ad esercitarla, si torna al problema di chi lo debba scegliere.
Si propone, nemmeno troppo implicitamente, il ritorno a quella che nella Roma antica era definita come la "dittatura degli ottimati". Dove in latino gli "Optimates" erano i migliori, tali ovviamente per definizione propria. L'Uomo migliore, alla guida del governo dei migliori, scelto dagli italiani migliori. Che cosa potremmo chiedere di meglio?
 

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