È l’invito che il ‘re’ del tartufo, imprenditore di successo e appassionato di calcio, rivolge a parenti e amici in vista della sua festa dei 60 anni in programma il prossimo 27 marzo. Nell’originale invito c’è anche un'altra richiesta che non passa inosservata: “Se avete una foto insieme a me, meglio del passato in bianco e nero, portatela. Sarà bello ricordare i momenti trascorsi insieme”

(AVInews) – Pietralunga, 12 mar. – Compleanno solidale: per regalo un contributo a offerta libera da devolvere alle associazioni di volontariato sociale. Sessant’anni sono un traguardo di vita importante che vanno festeggiati nel migliore dei modi con familiari e amici, secondo tradizione, con la classica torta con le candeline, una bella cena, musica e cotillon e un tocco di solidarietà a rendere tutto più memorabile. Così ha deciso Giuliano Martinelli, (classe ‘64 è nato a Milano il 27 Marzo) ‘re’ del tartufo, imprenditore di successo e appassionato di calcio, per la sua imminente festa di compleanno il prossimo mercoledì 27 marzo. Nell’invito davvero originale che ha realizzato per amici e conoscenti, sotto la foto in bianco e nero che lo ritrae bambino con i calzoni al ginocchio e sandali con i buchi e in calzini corti (una vera e propria divisa ‘cult’ dell’epoca) accanto a luogo e ora della maxi-rimpatriata c’è scritto a chiare lettere in maniera garbata di non portare niente come regalo: “durante la serata organizzeremo una raccolta fondi a favore delle associazioni che sosteniamo sempre. Il tuo contributo sarà il mio regalo”, scrive il cavaliere della ‘trifola’, insignito nel 2020 dal presidente Mattarella della prestigiosa onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica. Non è finita qui. Nel cartoncino di invito digitale, Martinelli chiede agli ospiti di frugare nei cassetti e album dei ricordi per scovare se ci sono foto insieme a lui, meglio se del passato. “Il più bel regalo – dice con un pizzico di commozione – per ricordare insieme in bianco e nero magari, ricordi che il passato e la tecnologia troppo in fretta hanno cancellato e fanno parte della mia vita e di quella di tanti amici e conoscenti”. “Mandala entro il 15 marzo, scrivi chi sei e se verrai alla festa. Ti aspetto”, si legge nell’invito. Di ricordi il cavaliere della ‘trifola’ ne avrà da raccontare sulla sua vita per certi aspetti davvero singolare. Prima l’addio al posto fisso nel 1994, come dipendente della Comunità Montana e poi, in sella al motorino con una casetta di legno con la cagnolina e vanghino, in giro per i boschi dell’Alta Umbria a inseguire un sogno che poi si è avverato. Ora Giuliano Martinelli è alla testa di una azienda con sede a Pietralunga, fra le più quotate del settore della lavorazione del tartufo, con circa cento dipendenti, ottimi fatturati, presente in tutti i mercati internazionali. “Sono diventato tartufaio a 16 anni, nel 1980 – dice Martinelli – prima di andare a lavorare come operaio, partivo con il mio motorino, legavo dietro una piccola cassetta di legno e portavo con me la mia cagnolina e il vanghino che mi regalato mio nonno. Sono cresciuto così, nella consapevolezza che la ricerca del tartufo è una vera e propria arte, che si apprende poco a poco e si impara con costanza, dedizione e tanta perseveranza. Allora però cercare tartufi per i boschi non era ancora un lavoro vero.” Giuliano Martinelli ha preferito l’incertezza di avviare un’attività privata, sua, alla certezza del ‘27’ di ogni mese garantito. “I primi anni di lavoro come tartufaio sono passati velocemente, fino a quando il mio istinto mi ha detto che era il momento di dare un’ulteriore svolta alla mia professione: ho deciso di smettere di essere ‘solo un tartufaio’ e ho iniziato a fare delle piccole compra-vendite.” “Negli anni – conclude il cavalier Martinelli – mi sono confrontato con molti professionisti del settore che mi hanno permesso di accrescere sempre di più le mie competenze e anche di diventare un esperto conoscitore dei cani da tartufo: nella mia vita ne ho cresciuti più di 120 esemplari”. L’ultima in ordine di tempo è Birba una simpatica cagnolina ‘meticcia’ capace di scovare tartufi di ogni pezzatura e qualità anche a diversi metri di profondità nel terreno”. “Devo tutto alla mia famiglia e al tartufo, a questo straordinario prodotto della terra, il migliore in circolazione quello che si trova da Città di Castello a Pietralunga, in Altotevere Umbro.” Ora però è tempo di guardare avanti e di centrare altri obiettivi.

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