Areva: "emergenza assoluta". E l'Ue chiede test su cibi importati. A destare preoccupazione, adesso, è anche il reattore numero 4, che al momento del terremoto non era attivo. La vasca di stoccaggio non contiene più acqua per effetto di livelli "estremamente elevati" di radiazioni.

ROMA (TMNews) - E' una corsa contro il tempo quella che gli esperti stanno compiendo per avere la meglio sulla centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal sisma di venerdì scorso e dal successivo tsunami. A destare preoccupazione, adesso, è anche il reattore numero 4, che al momento del terremoto non era attivo.

La vasca di stoccaggio del reattore 4 della centrale non contiene più acqua per effetto di livelli "estremamente elevati" di radiazioni, ha dichiarato il presidente dell'Autorità americana di controllo sul nucleare, Gregory Jaczko. Un nuovo motivo di allarme che giunge a poche ore dalla notizia della rottura del guscio di contenimento del reattore numero 3, che ha mandato nell'atmosfera una nube di fumo bianco radioattivo. L'obiettivo è ancora quello di raffreddare i reattori nel minor tempo possibile.

Dopo il fallimento dei tentativi precedenti, adesso si sta valutando l'ipotesi di utilizzare autopompe e idranti. La situazione della centrale è di "emergenza assoluta", ha spiegato la presidente del gruppo francese Areva, Anne Lauvergeon. "Gli elicotteri non sembrano una buona soluzione", ha osservato. "La situazione necessita di un intervento urgente. E questa deve essere la nostra urgenza collettiva, della comunità internazionale".

L'allarme è ormai diffuso, i governi di Stati uniti e Londra hanno chiesto ai loro connazionali di allontanarsi dall'area attorno a Tokyo. Parigi ha deciso di spostare 350 chilometri più a nord il team della Protezione civile che aveva inviato a Sendai per partecipare alle operazioni di soccorso ai terremotati.

La situazione "è estremamente preoccupante, è molto grave, e le ore che verranno saranno essenziali per vedere se i nostri amici giapponesi potranno controllare la situazione o se questa continuerà ad infiammarsi", ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy.

"Dobbiamo temere che ulteriori drammatici sviluppi possano verificarsi nelle prossime ore", ha detto da parte sua il commissario europeo per l'Energia, Guether Oettinger durante il suo intervento al Parlamento europeo, questo pomeriggio a Bruxelles, dopo aver ribadito che la situazione "non è affatto sotto controllo".

Ma l'allarme è scattato anche per i prodotti giapponesi esportati in Europa. L'unione ha raccomandato agli Stati membri di procedere a controlli sui livelli di radioattività dei prodotti alimentari importati dal Giappone. Questi controlli riguarderanno tuttavia quantità minime" di prodotti: l'Ue ha importato dal Giappone, nel 2010, circa 9.000 tonnellate di frutta e legumi, pari ad appena 65 milioni di euro. L'Italia non è fra i primi cinque importatori, che sono Germania, Olanda, Gran Bretagna, Belgio e Francia.

Le notizie sull'effettiva gravità della crisi nucleare in corso a Fukushima sono, in realtà, contrastanti: il portavoce del governo francese François Baroin ha dichiarato oggi che "nel peggiore degli scenari" l'emergenza nucleare avrebbe "un impatto superiore a Chernobyl". Il portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, ha invece cercato di rassicurare la popolazione e la comunità internazionale: le radiazioni presenti oltre il raggio di 20 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima "non costituiscono un pericolo immediato per la salute", ha detto.

Su Tokyo ora pesa anche il sospetto di una consapevole negligenza: secondo un cablogramma Usa del 2008 diffuso da Wikileaks, le autorità giapponesi sapevano da oltre due anni che i loro impianti nucleari non sarebbero stati in grado di reggere l'urto di un potente terremoto. Un funzionario dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) informò Tokyo che le norme di sicurezza delle sue centrali erano obsolete e che un violento sisma avrebbe posto "problemi seri" agli impianti.

Intanto, procedono le operazioni di rimpatrio dei cittadini stranieri - Alitalia ha riferito che i suoi collegamenti con Roma e Milano, dirottati da domani a Osaka, sono operativi senza alcuna cancellazione, mentre un gruppo di 120 italiani ha denunciato "il trattamento commerciale inqualificabile riservato ai connazionali residenti" dalla compagnia di bandiera -, e continua ad aggiornarsi il bilancio del sisma.

Secondo le ultime informazioni fornite dal Dipartimento di polizia nazionale, le vittime confermate sarebbero 4.314, i dispersi 8.606, i feriti 2.282. Le autorità si attendono un rapido incremento del numero dei morti, che potrebbe superare quota 10.000. Ogni giorno, il personale di soccorso porta alla luce decine di cadaveri in tutta la zona devastata. Ed è emergenza bambini: secondo i bilanci ufficiali sono fino ad oggi 9 i bambini morti e 57 quelli feriti, ma sarebbero oltre 100.000 quelli sfollati nella zona colpita dal terremoto e dallo tsunami in Giappone.
 

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