PERUGIA - ''L'edizione di quest'anno del Festival delle Nazioni di Citta' di Castello coglie con grande puntualita' di riferimenti e di programmi lo spirito musicale che ha accompagnato il farsi e il prodursi dell'Unita', la sua prosecuzione fino ai giorni nostri come fatto autenticamente e crescentemente popolare'': e' quanto affermano, in una nota congiunta, il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, e l'assessore Donatella Porzi.

''Proprio l'articolazione del programma - proseguono - dimostra come solo attraverso la musica sia possibile un confronto con gli eventi ottocenteschi in grado di far uscire nuova melodia, nuova spiritualita', nuovi stimoli vocali e sonori da pagine di storia inevitabilmente consegnate al passato. Il Festival di Citta' di Castello, grazie alla spinta e dinamicita' del presidente, Giuliano Giubilei, e di tutto il consiglio di amministrazione - proseguono Guasticchi e Porzi - ha saputo guardare alla tradizione senza annegare in essa la necessita' storica del confronto con le generazioni che ci hanno preceduto nell'Unita' d'Italia.

Cosi', la ricerca delle radici, la riscoperta dei valori fondanti della comunita' nazionale torna ad essere, convintamente, un fatto musicale, cioe' trasmesso attraverso un linguaggio e dei codici nei quali si e' conservata, intatta, la voglia di unita' e di riscatto che ha animato quanti hanno combattuto, vinto e sofferto, durante il Risorgimento nazionale. Tutto cio', stretto in un programma quanto mai dinamico e vario - concludono Guasticchi e Porzi - fa nascere di nuovo l'idea della Nazione italiana, la fa confrontare con le altre Nazioni europee: il Festival e' delle Nazioni perche', anno per anno, non si limita a convocare a Citta' di Castello una Nazione ospite, ma ne riproduce le condizioni ideali e i presupposti materiali della nascita. E, proprio attraverso l'edizione dedicata all'Italia nei suoi 'primi' centocinquant'anni, questo meccanismo virtuoso e' sembrato quanto mai chiaro, vivace e produttivo di futuro''

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