Dall'attuazione del decreto sul federalismo municipale per la Cgia di Mestre «ne trarranno vantaggio i Sindaci del Nord».
Il Centro studi della Cgia ha fatto «un pò di conti» per misurare gli effetti economici che emergeranno dall'applicazione del nuovo decreto sui principali Comuni capoluogo di Provincia. A fronte di circa 11,243 mld di euro di trasferimenti che saranno soppressi a tutti i Comuni italiani, l'Erario devolverà a questi ultimi lo stesso importo proveniente dal gettito dell'Irpef sui redditi fondiari, da quello proveniente dall'imposta di bollo e di registro sui contratti di locazione, dal 30% del gettito delle imposte sui trasferimenti immobiliari, dalla quota del 21,7% della cedolare secca sugli affitti e dalla compartecipazione Iva.
La differenza tra questi due voci (trasferimenti soppressi e imposte devolute ai Comuni), afferma la Cgia, «ci consente di dire che da questa operazione ne trarranno vantaggio i Sindaci del Nord». Milano, secondo questi calcoli, sarà il Comune più premiato da questa operazione con un vantaggio economico di 211 euro pro capite, seguono Monza, con 201, Parma con 144, Imperia con 141 e Siena con 132. Male, invece, la situazione al Sud. Tra le realtà più penalizzate segnaliamo Foggia, con una differenza negativa di 192 euro pro capite, L'Aquila, con meno 208 euro, Taranto con meno 215, Cosenza meno 269, Napoli con 327.
«Il risultato emerso da questa analisi - commenta il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - è ancora molto parziale, visto che con l'istituzione del Fondo sperimentale di riequilibrio, così come previsto dal decreto stesso, queste disparità territoriali dovranno essere eliminate». «Una cosa però è certa: per le casse dello Stato centrale - conclude - l'operazione è a somma zero. A fronte di un taglio dei trasferimenti ai Comuni di 11,243 mld di euro, altrettanti 11,243 mld di euro saranno devoluti ai Comuni. A livello territoriale, però, alcuni potrebbero guadagnarci e altri invece rimetterci, anche se il Fondo di riequilibrio avrà il compito di smussare queste disparità».

Da controlacrisi.org

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