PERUGIA - “La vicenda dei falsi ricoveri in ospedale ha portato alla luce 2500 prestazioni ospedaliere sospette e 800 dipendenti della sanità indagati. Numeri che fanno riflettere sul funzionamento del sistema sanitario in Umbria. Così però non sembra per la presidente Marini, che si limita ad applaudire l'intervento della magistratura e delle forze dell'ordine”. È quanto dichiara il capogruppo dell'Udc nell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Sandra Monacelli, seconda la quale “un'indagine che vede coinvolti un numero elevatissimo di personale sanitario e ben tredici ospedali non può non riguardare nella sua interezza la sanità regionale”.

“La Regione – prosegue Monacelli - nei mesi scorsi ha premiato, a suon di centinaia di migliaia di euro, le posizioni dirigenziali e organizzative per il raggiungimento degli obiettivi. Attenendoci a quanto sta emergendo da questa indagine, non possiamo non domandarci in base a quali criteri la Regione, in barba anche a una crisi economica pesantissima, elargisce questi ulteriori emolumenti a fronte di stipendi comunque ragguardevoli. Come è possibile che in presenza di un 'costante e consolidato malcostume', come lo hanno definito le forze dell'ordine, la presidente Marini e la Giunta regionale non si pongano degli interrogativi sulla selezione della propria classe dirigente della sanità?”.

“La sanità umbra  - continua il capogruppo Udc - va rivista dal profondo: le lunghissime liste di attesa, alle quali non si è  mai data una risposta definitiva; le chiusure estive dei reparti, rimangiate dopo che vengono portate alla luce; il mantenimento in vita solo per motivi elettorali di ospedali che invece andrebbero chiusi al fine di ottimizzare la spesa sanitaria, come accaduto da altre parti nella nostra regione; la chiusura di alcuni punti nascita mentre altri, con le stesse caratteristiche, sono tenuti aperti, sono solo alcuni dei problemi più evidenti”.

“Mentre la Regione – conclude Monacelli - continua a elargire premi di produzione ai suoi 'virtuosi' dirigenti, gli umbri continuano a subire una sanità sempre più dequalificata”.

 

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