C'era da aspettarselo! 
Ogni qualvolta i problemi del Paese si fanno complessi, l'opinione pubblica ne viene distolta per occuparsi di temi etici.
Gli inviti alla prudenza sul tema della fecondazione eterologa rivolti nelle scorse settimane alla Presidente Marini sono caduti letteralmente nel vuoto. La stessa Presidente definisce un traguardo importante la decisione adottata dalla sua Giunta riguardante l'autorizzazione alla pratica della fecondazione eterologa nei livelli essenziali di assistenza (LEA) a titolo gratuito.
Mentre è in atto una trattativa con il Governo centrale circa i tagli ai fondi destinati alla sanità che secondo i Presidenti di Regione rischierebbero di compromettere i livelli essenziali dei servizi, oggi la regione dell'Umbria, in antitesi con quanto disposto dalla regione Lombardia ha deciso di dare un via libera ideologico alla procreazione medicalmente assistita, nonostante i dubbi applicativi che essa comporta circa i rischi  non  solo di deriva eugenetica, ma di trasmissione di malattie genetiche che potrebbero verificarsi nell'età evolutiva dei nascituri anche a seguito  di accoppiamenti tra consanguinei inconsapevoli , stante l'anonimato, dei genitori-donatori.
Cosa c'e' dunque dietro la decisione della Presidente Marini: eccessiva leggerezza dell'essere?  o semplice tentazione di accattivarsi per ragioni ideologiche il consenso di talune parti della societa su temi etici, emulando il collega toscano , primo nella classifica dei gradimenti elettorali?
Al netto di tutto continuo a pensare che la gestione delle risorse comuni destinate alla cura della salute delle persone deve avvenire  secondo ordini di priorità che sanno riconoscere le necessità inderogabili dalle ragioni,  sebbene legittime, del desiderio.
 

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