di Ni.Bo.

PERUGIA - Il dado è tratto; nel senso che in Umbria non si "coltiveranno" soltanto pannelli fotovolatici che prenderanno il posto di colline, zone discariche e anche di qualche bel terreno che sarebbe stato meglio mantenere agricolo. Finalmente, dopo una battaglia lunga anni, potrà prendere il via l'eolico con le sue pale. Pale che catturano l'energia del vento e allo stesso tempo consentono al terreno di essere quello che è sempre stato: pascolo, agricolo o semplicemente naturale. Armonia perfetta se non fosse per quelle strade necessarie per approdare al parco eolico.

Il dado è tratto; l'assessore regionale Silvano Rometti ha preadottato la delibera che permetterà a molti progetti umbri finalmente di uscire dal cassetto per iniziare a volare nel vento.

Sui parametri c'è ancora massima risarvatezza, ma si parla esclusivamente di divieto nelle zone più importanti dei Parchi e dei siti di grande interesse naturalistico. Mentre nelle zone c e d dei parchi - quelle atropizzate, di confine con i centri abitati - sarà possibile far crescere le pale del micro-eolico, a dimensione di casa.

Per chi ancora non crede nell'eolico sarà doveroso prima andare in Puglia, poi se ancora non sarà convinto potrà iniziare la solita protesta.

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