L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata con cui i consiglieri regionali Fabio PAPARELLI, Tommaso BORI e Simona MELONI (Pd) chiedevano informazioni circa il “nuovo servizio di elisoccorso della Regione Umbria.

Illustrando l’Atto in Aula, Paparelli ha spiegato che “è necessario spiegare quali criteri, in termini di costi e benefici, hanno condotto alla scelta di un servizio autonomo di elisoccorso. I motivi del ricorso a figure esterne per la redazione di un bando, dopo le decine di assunzioni effettuate in fretta e furia in Umbria Digitale a pochi giorni dalla fusione con Umbria Salute e dalla nascita di Punto Zero. I criteri usati per l’aggiudicazione ad un professionista veneto della redazione del bando per l’aggiudicazione del servizio di elisoccorso e i costi eventuali degli altri collaboratori esterni. I costi del servizio attuale complessivamente sostenuti nel 2019, 2020, 2021 e la stima dei costi annuali per il nuovo servizio che saranno a base della gara, e a quanto ammonta complessivamente, considerati tutti i costi compresi quelli del personale, la differenza di spese con il servizio attuale.

La Regione, in base ad una mozione approvata dalla maggioranza di destra dell’Assemblea legislativa, ha deciso di non proseguire nella gestione del servizio di elisoccorso in convenzione con le Marche, ma di costruire un servizio autonomo, che produrrà un inevitabile aumento dei costi del servizio sanitario regionale, con spreco di fondi e nessun aumento dei benefici. Il piano della Regione, prevede una postazione in Umbria dalla quale partiranno i soccorsi per avere un servizio più rapido, con tre possibili siti che sono stati presi in considerazione come base di partenza per l’elisoccorso dell’Umbria: l’aeroporto di Perugia, il centro di Protezione civile di Foligno e l’aeroporto di Foligno, scartando, senza alcuna plausibile giustificazione l'aviosuperficie di Terni, unica ad essere dotata di tutte le autorizzazioni ed i requisiti necessari. La Regione ha costituito un gruppo di lavoro approvando, l’estate scorsa, un progetto di fattibilità del servizio di elisoccorso tramite il quale si individua come sede migliore quella dell’aeroporto civile di Foligno. Dopo aver valutato tre offerte, la neonata società Punto Zero ha affidato il compito di redazione del bando al comandante Roberto Ceriani, che ha partecipato anche alla stesura dell’ultimo capitolato di appalto tramite il quale la Regione Veneto ha affidato il servizio di elisoccorso, con un compenso che sarà di 4.500 euro più Iva. Nel complesso, il servizio costerà senza dubbio di più rispetto a quanto stabilito nell’attuale accordo con le Marche, risalente al 2014. Infatti l’Umbria paga ora un fisso di 1,2 milioni all’anno più un costo orario di 1.424 euro”.

L’assessore Luca COLETTO ha risposto che “nel triennio 2018-2020 sono stati effettuati 41 interventi in media all’anno su 891mila abitanti. Nelle altre Regioni ne sono stati effettuati di più, questo anche perché l’eliporto di Fabriano non consente sempre di attivare l’eliambulanza. Difficoltà logistiche e meteorologiche che portano il 118 a preferire l’utilizzo di ambulanza o automedica. In base a considerazioni sanitarie ed economiche l’Assemblea legislativa si è espressa affinché venisse creato un servizio autonomo di elisoccorso, in modo da ridurre i tempi di intervento e di aumentare l’efficacia degli interventi. Le assunzioni di Umbria Digitale hanno riguardano soprattutto professionalità in ambito Ict e che non hanno competenze in materie di elisoccorso. Una necessità peraltro di natura temporanea e limitata alla stesura del capitolato tecnico. Sono state necessarie dunque due competenze esterne specifiche, con due contratti di collaborazione, per una spesa complessiva di circa 9mila euro.

I costi del servizio attuale: nel 2018 – 2020 l’elicottero che parte da Fabriano ha effettuato interventi 122 di vario tipo. La convenzione ha un costo fisso di 1,2 milioni a cui si sono aggiunti 206mila euro di consumi nel triennio e i 22mila euro del servizio prestato da Ares Roma 118. A questi costi vanno sommati quelli legati agli esiti di mortalità e all’allungamento dei tempi di soccorso, che comportano spese sanitarie maggiori a carico del servizio regionale. Difficile quantificare e comparare la differenza dei costi a causa dell’aumento dei voli, alla riduzione della mortalità dei pazienti, alla possibilità di mettere a disposizione il nostro elicottero anche ad altre regioni. Sono stati stanziati 4,5 milioni per attivazione del servizio, adeguamento delle strutture e formazione del personale. Nel 2021, 14 interventi non sono stati possibili per difficoltà di attivazione dell’elicottero di stanza nelle Marche, che ha un tempo di attivazione molto maggiore di quanto avverrebbe con una base in Umbria. Si tratta di un investimento importante nell’ambito della revisione della rete regionale di emergenza urgenza, anche alla luce delle condizioni della viabilità regionale”.

Fabio Paparelli ha replicato che “l’assessore si arrampica sugli specchi. Fino ad oggi in Umbria non ci sono stati problemi con l’elisoccorso e con la sua tempestività. Il basso numero degli interventi non giustifica la dotazione di un proprio servizio, che servirà più che altro a distribuire incarichi a qualche consulente. Comunque proveniente dal Veneto. I costi del nuovo servizio sono certi mentre i suoi benefici appaiono aleatori. Non tutti gli atti approvati da quest’Aula vengono trattati nello stesso modo. Stimiamo un costo molto più alto di quello attuale e di quello annunciato. Non siamo soddisfatti delle risposte, che in parte sono mancate e in parte sono ipotetiche”. 

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