di Franco Cesario, Prc Assisi

Non passa giorno senza una accesa polemica tra gli opposti schieramenti della destra assisana.
Volano parole grosse: alcuni credono di smascherare un bluff, altri scoprono improvvisamente che il piano regolatore è stato concepito solo a scopi elettorali, altri ancora, fulminati sulla via di Damasco, scoprono il concetto (sicuramente a loro astruso visto il recentissimo passato) di ecosostenibilità dopo aver cementificato Assisi come non mai.

Tra manifesti e vele elettorali pieni di slogan vuoti e sempre uguali, tempestati di facce ora minacciose ora vacuamente ed incomprensibilmente sorridenti (verrebbe da chiedersi: “…ma che te ridi…”) gli unici che possono criticare e proporre nuove soluzioni sono coloro che non hanno mai governato Assisi.
Nessuno parla delle vere emergenze e delle vere necessità della città.

Ad esempio, la tragica situazione della Nizzi surgelati di Santa Maria degli Angeli: da gennaio i lavoratori e le lavoratrici, a cui va la nostra totale ed incondizionata solidarietà, sono senza stipendio e non è stato approntato nessun piano di rilancio, come denunciato dalla Flai-Cgil dell’Umbria.

Per questi motivi il primo punto del programma della Sinistra che si propone di governare Assisi deve riguardare necessariamente il deciso taglio delle tante spese inutili di questi anni e creare, da subito, un fondo di concreta solidarietà per i lavoratori e le lavoratrici che siano coinvolti, loro malgrado, in crisi aziendali, in modo da concentrare la maggior parte delle risorse comunali in tale fondo.

Tutto ciò è fondamentale affinché si possa riportare al centro dell’agenda politica le persone, i loro bisogni quotidiani, le loro esigenze di vita, i loro mutui da pagare, le loro bollette, i beni primari.
Il vero ed unico senso della Politica, la gente.
 

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