“Il Piano casa della Regione Umbria sta per scadere e ritengo utile che lo stesso venga prorogato fino al 31 dicembre 2014, per dare nuovo impulso all’economia nel settore edilizio, promuovendo ancora queste norme nella loro durata e recependo nelle procedure anche le nuove disposizioni contenute nella legge di semplificazione”. È questo il contenuto della proposta di legge presentata dal consigliere regionale del Pdl Alfredo De Sio, secondo cui “è inutile negare che, malgrado le buone intenzioni, c’è stata una iniziale incertezza nell'applicazione della nuova legge, con dati ancora poco noti rispetto alla sua fruibilità e con la maggior parte dei Comuni che si sono attivati tardivamente. Il piano - sostiene De Sio – non presenta aspetti speculativi, ma è invece una boccata di ossigeno per le imprese edili e un’opportunità per le famiglie oltre che una concreta occasione per riqualificare il patrimonio edilizio esistente. Mi auguro – conclude - che la legge di proroga sia velocemente calendarizzata dalla Seconda Commissione al fine di approdare velocemente in Aula.

 

SCHEDA.

LA PROPOSTA DI LEGGE.

Con la sottoscrizione dell’intesa Stato-Regioni del 2009 le Regioni si sono impegnate ad approvare leggi volte a migliorare la qualità architettonica ed energetica degli edifici residenziali uni e bi-familiari ed a disciplinare interventi straordinari di demolizione e ricostruzione con ampliamento per edifici a destinazione residenziale entro il limite del 35 per cento della volumetria esistente. L’Umbria ha colto l’opportunità del “Piano casa” (interventi straordinari per il rilancio dell'economia e finalizzati alla riqualificazione urbanistica, architettonica, strutturale ed ambientale degli edifici esistenti) in tempi celeri, approvando una propria legge già nel giugno 2009.

Il procrastinarsi della crisi economica e la necessità di semplificare i procedimenti di conseguimento dei titoli abilitativi ha in seguito spinto il Governo a varare, nel 2010, il “Decreto sviluppo”, mirato a liberalizzare gli interventi sulle abitazioni private (volumetria aggiuntiva, la delocalizzazione delle relative volumetrie, le modifiche della sagoma necessarie per l'armonizzazione architettonica con gli organismi edilizi esistenti).

La proposta di legge adegua la normativa per l'attivazione del piano casa a quanto previsto dalla legge regionale di semplificazione e intende consentire, fino al 2014, la realizzazione di quegli interventi definiti dalla citata intesa Stato-Regioni, negli stessi termini in cui la stessa fu siglata. In particolare, vengono prorogate alcune casistiche la cui attivabilità è in fase di esaurimento e si rendono possibili interventi anche nei confronti di edifici a destinazione produttiva e per le situazioni che prevedono la demolizione di almeno tre edifici.

Condividi