di Stefano Vinti 

"Quando Draghi ha detto che stavamo entrando in una 'economia di guerra' ho fatto un salto sulla sedia. Ma mi ha colpito ancora di più che non ci sia stata nessuna reazione. Il mondo politico ascolta il capo del governo che annuncia un passaggio epocale e non richiede nemmeno un'ora di discussione. 
...Siamo scivolati dentro la guerra senza che il Parlamento ne fosse investito, tutti appesi al rampino di quel voto sulla mozione sull'Ucraina. È una sospensione clamorosa della democrazia. Poi, certo, possiamo dire che non è una novità, ma Draghi ha governato con una sospensione della democrazia parlamentare. Tanto  più è ampia la maggioranza, tanto più è forte la verticalizzazione delle decisioni. Siamo a un mutamento epocale, potenzialmente sconvolgente, che avviene senza consenso popolare. Sulle armi, per esempio, è palese la contrapposizione tra quello che pensa l'elettorato e quello che fa il ceto politico."...(Marco Revelli)

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