di Massimo Franchi

Cer­cansi pull­man dispe­ra­ta­mente per un palco fatto di soli lavo­ra­tori. La vigi­lia della mani­fe­sta­zione di piazza San Gio­vanni della Cgil per molti diri­genti ter­ri­to­riali e nazio­nali pas­serà al tele­fono con impro­ba­bili agen­zie estere, men­tre le cate­go­rie stanno sce­gliendo il lava­tore che li rap­pre­sen­terà tutti dal palco. In Ita­lia infatti i pull­man a dispo­si­zione sem­brano esau­riti su tutto il territorio.

"La noti­zia deve essersi sparsa — rac­con­tano da Corso Ita­lia — per­ché sono arri­vati a chie­derci cifre folli: sva­riate migliaia di euro per affit­tare un pull­man a peso d’oro". Se venerdì scorso quelli pre­no­tati erano già 2.300 ora si punta a supe­rare quota 3mila. Chi invece ha risolto il pro­blema alla radice è la rossa Emilia-Romagna. Dopo aver riem­pito piazza Mag­giore con lo scio­pero gene­rale di venerdì scorso, la Cgil regio­nale è riu­scita a tro­vare altri tre treni spe­ciali, por­tando il totale a quota 10 a livello nazionale.

Ieri intanto si è ini­ziato a mon­tare il palco. Per stop­pare sul nascere le ormai pro­ver­biali pole­mi­che sul posi­zio­na­mento — "Lo hanno messo avanti per rim­pic­cio­lire la piazza" — la Cgil ha deciso di fare le cose in modo scien­ti­fico. "Il palco è esat­ta­mente nella stessa posi­zione delle mani­fe­sta­zioni pre­ce­denti e in più per riem­pire il più pos­si­bile la piazza, abbiamo deciso di libe­rarla com­ple­ta­mente da strut­ture. Ci saranno solo un pre­si­dio medico e qual­che ban­chetto. Per il resto spa­zio alle per­sone", spiega Nino Baseotto, segre­ta­rio con­fe­de­rale con delega all’organizzazione.

Ligio alla con­se­gna di non dare cifre, Baseotto è comun­que "sem­pre più otti­mi­sta". I segnali che ven­gono dal ter­ri­to­rio sono posi­tivi. "La mani­fe­sta­zione con­ti­nua a mon­tare anche in que­sti ultimi giorni, le richie­ste di par­te­ci­pa­zione con­ti­nuano ad arri­vare". Non saranno i tre milioni del Circo Mas­simo, ma la piazza sarà cer­ta­mente piena.

L’altra con­se­gna è quella di non sve­lare le "sor­prese" che apri­ranno il cor­teo e che ci saranno a San Gio­vanni. Per adesso si sa che ci sarà un inter­vento dal palco e un fil­mato. Ma nes­suna indi­scre­zione sull’identità dei personaggi.

La deci­sione intanto è presa. Dal palco par­le­ranno solo lavo­ra­tori. Nes­sun diri­gente fino alla chiu­sura di Susanna Camusso. Men­tre si è deciso uni­ta­ria­mente che ad un certo punto sali­ranno sul palco tutti i com­po­nenti del gruppo diri­gente, segre­tari con­fe­de­rali, regio­nali e i segre­tari gene­rali di cate­go­ria, per dare il senso di una mani­fe­sta­zione tutta confederale.

La scelta dei lavo­ra­tori che par­le­ranno non è ancora ulti­mata. Di sicuro si sa che par­lerà Ales­san­dro, rsu Fiom alle Ast di Terni — nuova Pomi­gliano del mondo del lavoro — men­tre all’antipodo oppo­sto del calei­do­sco­pio del lavoro ci sarà Valen­tina, 31enne par­tita Iva di Milano — la cui sto­ria potrete leg­gere sull’inserto spe­ciale del Mani­fe­sto in edi­cola domani.

Ci sarà una lavo­ra­trice migrante sta­gio­nale agri­cola dalla Cala­bria, uno stu­dente, un lavo­ra­tore chi­mico, uno degli appalti dei tra­sporti — fal­ci­diati dalle crisi Ali­ta­lia, Meri­diana e di tutto il tra­sporto pub­blico locale (Tpl) — una lavo­ra­trice negli appalti del com­mer­cio e un gruppo di lavo­ra­tori edili.

Pro­prio que­sti ultimi saranno ben rico­no­sci­bili nei cor­tei e in piazza. Hanno infatto deciso di pre­sen­tarsi "con dei cap­pelli di carta, quelli che i mura­tori usa­vano nel dopo­guerra, con il logo Fil­lea stam­pato al con­tra­rio", rac­conta il segre­ta­rio gene­rale Fil­lea Wal­ter Schia­vella. "Con quei cap­pelli vogliamo dire che la crisi ha ripor­tato il set­tore indie­tro di trent’anni. Per inver­tire la ten­denza occorre cam­biare ilverso con­tro­mano che ha preso il governo Renzi". Governo che per il lea­der Fil­lea "sta pro­se­guendo l’azione dei governi pre­ce­denti, Monti e Letta, e cioè abbas­sare le regole e ridurre i diritti, pro­met­tendo piog­gia di risorse per aprire i can­tieri — 43 miliardi annun­ciati ad ago­sto — per poi ridurre il tutto a bru­sco­lini, poche cen­ti­naia di milioni per il 2014."

Mau­ri­zio Lan­dini cer­cherà invece una spe­cie di ubi­quità. Par­tirà dal con­cen­tra­mento di piazza Ese­dra, farà una parte del primo cor­teo per poi tra­sfe­rirsi all’altro, quello che par­tirà da Ostiense. Se per lui le strette di mano e gli applausi sono assi­cu­rati, più pro­ble­ma­tica sarà la situa­zione per i par­la­men­tari Pd che hanno annun­ciato la loro pre­senza. Molti di loro hanno deciso di farsi vedere solo in piazza, senza per­cor­rere i cor­tei, per evi­tare il peri­colo di fischi.

La stessa mat­tina, ma nella pic­cola piazza vicina a Bocca della Verità, scen­derà in piazza financo l’Ugl. Renzi difatti ha scon­ten­tato tutto il mondo del lavoro. Ma la Cisl della nuova gestione post Bonanni di Anna­ma­ria Fur­lan con­ti­nua a dar­gli cre­dito. "Mi pia­ceva mol­tis­simo il Renzi gio­vane rot­ta­ma­tore della Leo­polda — ha spie­gato -. Vor­rei rive­dere un po’ di quel fuoco sacro del cam­bia­mento anche sulle poli­ti­che svi­luppo e occu­pa­zio­nali. Se lo farà — assi­cura — avrà con noi un’alleanza forte". Poi ha voluto subito met­tere le mani avanti rispetto allo scio­pero gene­rale già annun­ciato da Camusso e Lan­dini. "Non credo che oggi siano utili".

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