di Antonio Torrelli - Perugia - Anche l’Ente irriguo umbro-toscano apre un’indagine che scorrerà in parallelo a quella di Arezzo. Un’inchiesta interna “per vedere che cosa non ha funzionato”. A parlare è lo stesso direttore dell’Ente, che non perde tempo sulla necessità di fare chiarezza sull’incidente in tempi brevi e certi. “Noi siamo solo gestori, non siamo i progettisti dell’impianto –afferma Zurli-, per questo pretendiamo che venga fatta luce sull’accaduto”. Senza parlare di eventuale “disastro colposo” (come invece ipotizzano da Arezzo), perché “è un dato di fatto –prosegue Zurli- che non c’è stata nessun tipo di catastrofe ai danni della diga, ma solo un incidente che deve essere chiarito”. E se sul banco degli imputati dovessero rimanere solo degli ignoti? “La storia della diga è lunga -spiega il direttore- e parte dalla fine degli anni settanta, per questo, se si intende veramente cercare i responsabili, sempre se esistono, bisogna indagare ripercorrendo quanto successo negli ultimi trent’anni, partendo dalla costruzione fino ad arrivare ai giorni nostri”.

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