Dieci anni di rapine in banche e poste nel Centro Italia, nove arresti

AREZZO - Nove ordinanze di custodia cautelare in carcere per altrettanti rapinatori, tutti in eta' compresa tra i 26 anni del piu' giovane ai 58 del piu' vecchio, 4 perugini, un ternano, tre bresciani. Ad emetterle il gip del Tribunale di Arezzo Annamaria Loprete su richiesta del sostituto procuratore Ersilia Spena titolare delle indagini su una serie di colpi messi a segno dal 2000 al 2009 in banche e uffici postali di Arezzo, Fabro in provincia di Terni e Cesena.
In base a quanto emerso dalle indagini il modus operandi era sempre lo stesso. Uno scassinatore-professionista, considerato dagli investigatori il basista della banda, praticava fori sulle porte di servizio delle banche e degli uffici postali finiti nel mirino. Terminato il sopralluogo, dopo qualche giorno, veniva effettuato il colpo.
Le indagini sono partite dopo che a Terontola (Arezzo), nel dicembre del 2009, due persone furono sorprese a praticare dei fori nella porta laterale di una banca. I due arresti hanno permesso di arrivare alle nove persone finite in carcere.
Sono state inoltre individuate altre dieci rapine commesse nel centro Italia, con le stesse modalita', per le quali sono indagate complessivamente altre undici persone, tutti perugini e bresciani.
Secondo i carabinieri le due bande avevano un unico basista, perugino, che effettuava i sopralluoghi. Non e' un caso che i colpi hanno tutti come baricentro la citta' di Perugia dove l'uomo risiede. Nove invece le rapine sventate, probabilmente ascrivibili alle stesse bande. In questo caso gli investigatori hanno trovato i fori sulle porte che il basista aveva gia' praticato prima che le bande potessero compiere le rapine. Le banche prese di mira sono in provincia di Macerata, Arezzo, Ascoli Piceno, Terni e Rimini.
L'operazione ''Lock drilled'' che ha portato all'arresto di nove persone per rapine messe a segno nelle province di Arezzo, Terni e a Cesena, e' partita da due episodi avvenuti a pochi giorni di distanza nell'aretino.
Nel primo caso il 27 dicembre del 2009 vennero arrestate a Terontola (Arezzo) due persone sorprese mentre stavano praticando un foro sulla porta d'emergenza della Banca Popolare di Cortona. Il 4 dicembre del 2009 era stato invece rapinato l'ufficio postale di Tegoleto (Arezzo), in questo caso i banditi erano entrati dalla porta d'emergenza sulla quale erano stato praticato un foro qualche millimetro sotto l'alloggiamento della chiave, verosimilmente con un trapano. Vicino alla porta i carabinieri ritrovarono anche un piccolo grimaldello utilizzato per forzare la stessa porta. In breve i militari dell'Arma appurarono che i due colpi, quello fallito e l'altro andato a segno, avevano la stessa matrice e da li' sono partite le indagini che hanno portato a nove ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Arezzo Annamaria Loprete eseguite ieri e a undici persone indagate.
Tra i due arrestati di Terontola i carabinieri hanno scoperto che uno di loro era tra gli autori della rapina a Tegoleto. Da li', con un lavoro che ha coinvolto varie province italiane Arezzo, Terni e Cesena per gli arresti, Macerata, Ascoli Piceno e Rimini per le indagini, i carabinieri sono arrivati a scoprire il ''modus operandi'' delle bande e ad arrestare nove persone.
Secondo quanto emerso il basista, una persona residente a Perugia, faceva il sopralluogo forando le porte. Questo permetteva ai rapinatori, qualche giorno dopo, di arrivare sul posto e forzare leggermente le porte di servizio con un grimaldello, sorprendendo cosi' i dipendenti di banche e uffici postali che venivano minacciati con la pistola e chiusi in bagno dopo i colpi. Attualmente nove sono le persone i carcere e undici quelle indagate. Diciotto le rapine sotto la lente dei carabinieri.

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