La Federconsumatori Provinciale Perugia e Nazionale a fronte della modifica del regolamento da parte di Umbra Acque e alla conseguente richiesta dell’aumento del deposito cauzionale avevano presentato (tramite l’avv. Doretta Bracci, responsabile della consulta legale dell’associazione) ricorso contestando tra l’altro l’articolo 21 e 21 bis ritenendoli vessatori in quanto in contrasto con art.33, comma 2 lett.f ) del codice del consumo secondo il quale è vessatoria la clausola che impone al consumatore, in caso di inadempimento o di ritardo, il pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento o clausola penale ed inoltre è in contrasto con art.33, comma 2, lett. o) consentendo l’aumento del prezzo del bene o del servizio senza che il consumatore possa recedere.

Il giudice delegato. dott.ssa Maria Letizia Lupo, ha accolto il ricorso.

Federconsumatori Provinciale Perugia sottolinea l’importanza del pronunciamento promosso dall’associazione a difesa di interessi individuali e collettivi e con procedimento d’urgenza per impedire ulteriori solleciti da parte della società Umbra Acque a migliaia di cittadini.


Tutti i cittadini che hanno seguito le procedure consigliate da Federconsumatori risultano così tutelati. Coloro che hanno contestato la fattura contenente richiesta di aumento del deposito cauzionale, ma che al sollecito dell’azienda hanno comunque pagato, cosi come coloro che subito, pur protestando, hanno pagato per intero la fattura ora possono chiedere indietro quanto impropriamente preteso da Umbria Acque.

La Federconsumatori auspica che i Sindaci rinuncino a far presentare alla Società appello contro la sentenza e in automatico restituiscano i soldi prelevati dalle tasche dei loro concittadini.
 

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