Crisi: Confcommercio, critica situazione finanziaria imprese

PERUGIA - Gli ultimi dati dell'Osservatorio regionale Credito Confcommercio sulle imprese del terziario di mercato, nel secondo trimestre 2014 disegnano per l'Umbria "una condizione di particolare gravita' e preoccupazione. Le imprese umbre, insomma - spiega la Confcommercio in una nota - hanno molti piu' problemi di quelle di altre regioni sia nel riuscire a far fronte ai propri impegni finanziari che ad accedere al credito".
"I dati purtroppo confermano la situazione di estrema difficolta' che stanno vivendo le nostre imprese", ha commentato Giorgio Mencaroni, presidente Confcommercio della provincia di Perugia. "Il sistema bancario, che pure dispone della liquidita' destinata al risparmio dalle famiglie impaurite dalla crisi - ha aggiunto - sta dimostrando una rigidita' impressionante. E' vero che i parametri europei sono restrittivi e limitati ai soli indicatori che compaiono in bilancio. Ma le banche che operano nella nostra regione, premiate dalla fiducia dei cittadini umbri, devono tornare a fare il loro lavoro e non fermarsi alla valutazione nuda e cruda dei soli dati di bilancio.
Nei margini della flessibilita' lasciata dagli accordi di Basilea, devono tornare a dare fiducia all'impresa nel suo complesso, valutare anche la storia aziendale e i suoi progetti per il futuro, rivedere il sistema delle garanzie che oggi ci penalizzano eccessivamente". I dati dell'Osservatorio Credito Confcommercio - e' detto in particolare nella nota - dimostrano che l'Umbria, tradizionale regione mediana, si sta spostando decisamente verso il blocco delle regioni del Sud, distanziate enormemente da quelle del Nord quanto a fabbisogno finanziario e accesso al credito.
Nel secondo trimestre del 2014 resta critica la capacita' finanziaria delle imprese del terziario di mercato, ovvero la capacita' nel riuscire a fare fronte ai propri impegni finanziari, a pagare i propri fornitori, le tratte in banca, a fare fronte agli oneri contributivi e fiscali e cosi' via. Si trova in questa situazione, infatti, quasi un'impresa su due (il 48%), mentre per quasi un terzo delle imprese la situazione e' rimasta invariata rispetto al trimestre precedente e solo il 21% avverte un miglioramento.
Rispetto a questi valori medi, l'Umbria ha il dato piu' negativo tra le regioni italiane, perche' quasi il 60% delle imprese umbre (59,3%) definisce come peggiorata la sua capacita' di fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. In Umbria e' anche piu' basso della media il dato relativo alle imprese che hanno chiesto credito (13,8%) e solo il 21,7% ha visto accolto la richiesta.

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