Lo denuncia indignata la CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile), organizzazione cui aderiscono le principali organizzazioni italiane che si avvalgono di questo istituto, ricordando che «dai 299 milioni stanziati per il 2008, si passerà ai 68 milioni previsti per il 2012, con un taglio, dunque, di più del 400% in soli quattro anni. Una cifra, quella attualmente prevista per il prossimo anno, che non sarà nemmeno sufficiente a coprire le spese dei posti recentemente messi a bando». A questo punto, dunque, la richiesta è che vengano almeno confermati i 113 milioni di euro precedentemente previsti per il 2012
La Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC) - cui aderiscono le principali organizzazioni italiane che si avvalgono di questo istituto - si dichiara indignata per l'ulteriore taglio che il Governo ha deciso di attuare, nella manovra di stabilità, delle già scarse risorse economiche previste per il Servizio Civile. Dai 299 milioni stanziati per il 2008, infatti, si passerà ai 68 milioni previsti per il 2012, con un taglio, dunque, di più del 400% in soli quattro anni.
«68 milioni di euro - si legge in una nota dell'organizzazione - che non sono nemmeno sufficienti a coprire i costi, nel 2012, dei posti messi a bando recentemente. L'irresponsabilità di un Governo che vuole far morire una delle poche esperienze di cittadinanza attiva, di investimento positivo per i giovani aumenta dunque le ingiustizie. Colpisce inoltre che lo stesso Governo che sostiene che il Servizio Civile Nazionale è la forma complementare alle Forze Armate di difesa della Patria, con mezzi e strumenti non armati e nonviolenti, poi tagli le risorse per gli studenti, i poliziotti, i soldati, gli insegnanti, i disabili, i giovani del Servizio Civile Nazionale e mantenga le risorse per le armi e le "cricche". Basta quindi con la logica dell'emergenza che maschera la non volontà di investire sui giovani e sul futuro di questo nostro Paese».

«Noi siamo convinti invece - si legge ancora nel comunicato del CNESC - che proprio nei momenti di emergenza si debba alzare lo sguardo in avanti e fare scelte coraggiose che sappiano scrutare l'orizzonte e disegnare un futuro di pace, di sviluppo sociale e di difesa dei diritti di tutti. Basta quindi con chi, ancora una volta, non ha il coraggio di sperimentare percorsi reali di inclusione e cittadinanza aperti anche ai giovani immigrati e su questo, come sosteniamo dal 2009, abbiamo una visione diversa dal Sottosegretario Giovanardi della difesa della Patria in modo non armato e nonviolento».
La CNESC, quindi, chiede al Governo e a tutte le forze politiche e sociali di difendere il Servizio Civile Nazionale, confermando, per questo istituto della Repubblica Italiana, almeno i 113 milioni di euro previsti in precedenza per il 2012.
«E chiediamo al Presidente della Repubblica - conclude la nota -, che ha sempre apprezzato e lodato l’esperienza del Servizio Civile, in qualità di Capo delle Forze Armate, di prendersi a cuore il destino del Servizio Civile Nazionale».

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