Lettera di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl ai vertici della Regione Umbria e della sanità regionale - “Priorità ai lavoratori che non possono mantenere distanziamento sociale e ai pazienti”

(AVInews) – Perugia, 28 mar. – “Fare tutto il possibile, senza risparmio di risorse, per garantire un aumento sostanziale, anche in Umbria, delle capacità di effettuazione dei test, quale misura essenziale, in combinazione alla fornitura di adeguati dispositivi di protezione, per garantire la riduzione dei rischi di contagio”. Esprimendo comunque totale condivisione al percorso che sta avviando la Regione per un incremento dei test Covid-19, questo è quanto i segretari regionali di Fp Cgil Tatiana Cazzaniga, Fp Cisl Luca Talevi e Uil Fpl Marco Cotone chiedono alla presidente della Giunta regionale Donatella Tesei, all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e al direttore Sanità e welfare della Regione Umbria Claudio Dario.

Le priorità. “In particolare – spiegano i sindacati –, chiediamo di attivare, senza ulteriore ritardo, un piano urgente che preveda immediatamente l’effettuazione di test rapidi Covid-19 in tutte le situazioni in cui l’attività svolta non agevoli il mantenimento del distanziamento sociale. Priorità deve essere data a tutto il personale degli ospedali, dei servizi territoriali, delle strutture socio sanitarie e assistenziali, degli istituti penitenziari nonché per tutti i lavoratori impiegati nei servizi appaltati o in concessione in tali ambiti; alle Polizie Locali e alle altre forze dell’ordine; ai ricoverati e ai pazienti assistiti stabilmente dai servizi territoriali e dalle strutture socio sanitarie e assistenziali”.

Tamponi al più ampio numero di cittadini. “Appena la capacità di effettuazione dei test lo consenta – proseguono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl –, sarà necessario ampliare tale misura di prevenzione al più ampio numero di cittadini, a partire da chi è entrato in contatto con coloro che hanno avuto ‘contatti stretti’ con casi confermati di Covid-19 (come i contatti di contatti, attualmente esclusi) e per chi lavora al pubblico (personale addetto all’erogazione dei servizi di pubblica utilità, come commessi, cassieri e corrieri, nonché in generale i lavoratori impegnati in generale con utenza)”.

Strutture idonee per il personale sanitario. “Cogliamo infine l’occasione – concludono i tre segretari regionali – per chiedere nuovamente di individuare strutture idonee a garantire al personale sanitario la possibilità di un alloggio alternativo alla propria abitazione. Sottolineando che non si deve rincorrere il contagio ma che va fatto immediatamente tutto il possibile per prevenirlo”.
 

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