PERUGIA - Al centro del dibattito ci sono le decine di crisi industriali che attraversano il territorio provinciale e che pesano come macigni sulle prospettive future di migliaia di lavoratrici e lavoratori: non poteva che essere incentrato sull'emergenza lavoro il congresso provinciale della Fiom Cgil di Perugia, che si è tenuto oggi, 7 marzo, nel capoluogo regionale, con la prtecipazione di 117 lavoratori e lavoratrici rappresentativi delle tante realtà produttive del settore metalmeccanico della provincia.

Il congresso della Fiom di Perugia è arrivato a conclusione di un percorso democratico fatto di 95 assemblee che hanno visto la partecipazione diretta di 2382 lavoratori e lavoratrici in una categoria che conta circa il 25% di iscritti (3400 in tutto) in aziende con meno di 10 dipendenti.

“Dalle assemblee – ha detto nella sua relazione il segretario generale Maurizio Maurizi - sono emerse con forza le preoccupazioni e le richieste che vengono dal mondo del lavoro: dalla necessità di una riforma radicale della legge Fornero sulle pensioni, all'esigenza ineludibile di una revisione profonda del sistema fiscale orientata all'equità, in un paese in cui – ha ricordato Maurizi - il 50% della ricchezza è nelle mani del 10% della popolazione”.

“Prendere le risorse laddove ci sono”, questo uno dei punti fermi per il sindacato delle tute blu della Cgil, con l'obiettivo non solo di redistribuire, ma anche di reperire le risorse necessarie ad avviare una “nuova stagione di investimenti pubblici e privati”.

Tornando al territorio, nella sua relazione Maurizi è partito dalla più grande ferita ancora aperta nella provincia, quella della ex A. Merloni, vertenza che ricade, insieme ad altre (per esempio la chiusura della Faber di Fossato di Vico) su un'area fortemente deindustrializzata, come quella della fascia appenninica. Altre vertenze importanti, ricordate da Maurizi, sono quelle della Trafomec, che nell'ultimo anno ha dichiarato circa 100 esuberi, pari ad oltre il 50% dei suoi dipendenti, e della ex Pozzi, azienda in concordato preventivo, sul cui futuro pesano moltissimo le scelte di Fiat.

Rcm, Franchi, Minerva, Fonderie 3M, Giannelli, Fercos (e l'elenco potrebbe proseguire) sono invece le imprese che hanno cessato la propria attività, “segno di una perdita importante – ha detto Maurizi – non solo in termini economici, di professionalità e di diversificazione produttiva, ma sono anche per le conseguenze pesanti in termini di disagio sociale crescente, in un territorio in cui la disoccupazione continua a salire, mentre il tessuto produttivo si impoverisce lasciando una lunga scia di macerie”.

Ci sono però anche i risultati positivi da ricordare, frutto della contrattazione che la Fiom ha portato avanti in moltissime aziende. Significativi, secondo Maurizi, sono a riguardo gli accordi realizzati alla Terexlift, alla Dewalt, alla Sitrex, alla Umbra Cuscinetti, alla Oma, alla Proma, alla Renzacci e alla Faist. “Accordi integrativi che dimostrano – ha detto ancora Maurizi – che la crisi si vince con gli investimenti, la ricerca, l'innovazione e anche con il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali nei progetti delle aziende e non certo attraverso la compressione del salario e dei diritti, come da molti purtroppo teorizzato e attuato”. 

Difesa del settore manifatturiero in Umbria (riportandolo dall'attuale 16% del pil allo storico 20%), manutenzione e salvaguardia del territorio, adeguamento del patrimonio scolastico regionale (su 960 edifici almeno 160 risalgono agli anni '20 e '30 del secolo scorso): questi alcuni dei punti al centro del Piano del Lavoro della Cgil che la Fiom rilancia come possibile volano di sviluppo per avviare l'uscita dalla crisi.

Al termine dei lavori congressuali, che hanno visto tra gli altri gli interventi di Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria e di Maurizio Marcelli della Fiom Cgil nazionale, il congresso ha eletto il nuovo direttivo provinciale della Fiom Cgil di Perugia, composto da 67 membri. Il direttivo ha poi votato per la rielezione di Maurizio Maurizi a segretario generale della categoria per i prossimi 4 anni di mandato.

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