"Nessuno pensi che la Gesenu può essere un suo patrimonio, afferma in una nota il Gruppo consiliare PDL al Comune di Perugia,  nessuno pensi che possa essere di sua proprietà. Il riferimento non è casuale, va dritto al cuore della gestione tenuta dal Presidente, che siede su quella poltrona da molti anni. Ma questa è un’altra storia: se il Sindaco lo vuole lasciare in quella posizione un motivo c’è. Noi contestiamo il modo personalistico ed autoritario in cui porta avanti il suo mandato. Una volta lo sciopero dei lavoratori per la sinistra era sacro, guai a criticare gli operai che protestavano per le condizioni del lavoro e per i salari, guai a qualche voce fuori dal coro che si levava contro lo sciopero. Ora sono proprio loro, i presunti difensori degli operai che si lamentano e dicono che non si può scioperare".

"Al Presidente, continua la nota del Gruppo PDL,  vorremmo ricordare alcune cosette che succedono alla Gesenu, in primis vorremmo sapere che fine hanno fatto o se sono stati recuperati i crediti di 50 milioni di euro dell’ATO 2 di Messina? Il concorso fatto per assumere 15 dipendenti ed i criteri usati per la selezione? Se non dopo assumere fuori concorso senza nessun criterio di selezione 4 persone con titolo Dirigenziale, dove, pare figurino, anche figli di sindacalisti dell’Azienda. Si ricorda al Presidente che qualche settimana fa con voto unanime in Consiglio Comunale ai rappresentanti del Comune nelle partecipate sono state inviate precise linee guida in cui chiaramente si dice che ci vuole trasparenza nelle assunzioni e sobrietà negli incarichi dirigenziali. Ricordiamo al Presidente e agli altri rappresentanti del CdA che devono rispondere a queste indicazioni, perché stanno li a rappresentare la parte pubblica della società che agisce con i soldi dei cittadini. Alla faccia della trasparenza nell’assunzioni sbandierate ai quattro venti".

"In Gesenu qualche SINDACATO la fa da padrone insieme a qualche personaggio saputo e risaputo. Vorremmo sapere sempre dal Presidente, conclude la nota del Gruppo consilia PDL,  se per gli acquisti esiste qualche bando di gara o se l’Azienda compra privatamente sempre dai soliti noti, parenti o affini. La Gesenu e i suoi dipendenti sono patrimonio di tutti i perugini, ma non può e non deve essere condotta in modo autoritario alternando assunzioni facili e nello stesso tempo prospettando arbitrari (per non usare altre parole) tagli al personale. Forse la parola democrazia qualcuno l’ha dimenticata, forse qualcuno pensa di gestire il potere a suo uso e consumo. Non si può criticare chi sciopera per difendere il proprio posto di lavoro, e assumere poi pasdaran in posti dirigenziali solo e perché figli o nipoti di altri pasdaran. Se questa è la sinistra che si ergeva a parole a difensore del proletariato e degli operai, abbiamo fatto bene a combatterla e a combattere il sistema istaurato in questi anni. Noi come centro-destra ripudiamo questi sistemi e continueremo a denunciarli fortemente, basta con il nepotismo. Il lavoro è un diritto di tutti".
 

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