Di Ciuenai - La ventilata possibilità che un terzo incomodo tra i due schieramenti  “storici” possa avere successo anche nel capoluogo, sta dando forma ad una serie di ipotesi che potrebbero cambiare e di brutto, la tradizionale offerta politica perugina , al tempo dell’elezione diretta del sindaco. La destra e l’ex centrosinistra stanno affrontando una serie di difficoltà che favoriscono questo processo. Questo scenario ha messo al lavoro diversi personaggi ,noti e meno noti, per formare raggruppamenti  prevalentemente civici . Un obiettivo che , a seconda di chi lo persegue, ha finalità differenti.

C’è infatti chi pensa di creare una terza proposta  di stampo moderato, supportata dal cosiddetto terzo polo. C’è chi, a sinistra, vede l’occasione per far riemergere, con una proposta tutta nuova, il “rosso dormiente” e c’è chi, dentro il recinto a guida Pd crede che sia indispensabile un tale supporto per avere una minima possibilità di competere con la destra, data da tutti favorita e vincente al primo turno. Di più, i democratici sarebbero divisi tra quelli che vedono l’operazione all’interno del campo largo e quelli che auspicano una “cosa” indipendente che succhi voti alla destra con la quale riconnettersi in sede di eventuale ballottaggio.

Da qui la sequela di nomi che si sono susseguiti a cominciare dal consiglere comunale “Fofo” (che si sarebbe tirato fuori già da tempo), ai civici “dipendenti ”  (dipendenti da chi li candida)Fora e Belardi, alla “novità” Hromis, fino ad arrivare alla “boutade” Cosmi.  Insomma una doppia candidatura alla faccia del campo largo. Doppia candidatura che potrebbe far entrare in ballo anche personaggi di bandiera tipo, Francesco ed Enrico Menichetti, lo stesso segretario comunale Cristofani e in ultimo Mauro Agostini. Il perchè di queste ricerche è semplice. Tutti gli studi e tutti i sondaggi dicono che qualsiasi coalizione a guida Pd ha scarsissime possibilità di vittoria .

Del resto il tanto decantato “campo largo” esiste solo sulla carta perchè alcuni partecipanti giocano su più tavoli, non in maniera scorretta ,ma alla luce del sole. Il Primo è il Civico Fora (che sarebbe” il cocco” dell’ex vescovo e di Marina Sereni) che siede a quel tavolo, ma è pronto a partecipare ad una eventuale terza proposta e, per non farsi mancare niente, sembra non disdegni di parlare anche con la destra. Se il Pd non lo dovesse scegliere la coalizione perderebbe sia lui che Azione. Eventualità , quindi, se le condizioni sono queste,  da dare per scontata.

Infatti Azione ha già rotto gli indugi e sta lavorando ad una sua proposta autonoma dal Pd. Questa è una settimana cruciale. Se Leonelli  avrà le risposte che cerca, scenderà in pista. Probabilmente l’esponente di scuola Repubblicana fa conto su diverse cose che stanno succedendo in un quadro in continua evoluzione. Conta sulle divergenze in essere nel campo della destra. La candidata che dovrebbe prendere il posto di Romizi sarebbe l ‘assessora Margherita Scoccia . Firmato Meloni. Con un simile sponsor i giochi dovrebbero essere chiusi.Manco per niente. L’attualeVicesindaco, il leghista Tuteri, fa sapere di essere in gioco. Ma c’è chi dice che sia solo una manovra di distutbo per aiutare la riconferma della signora Tesei alla Regione,  cosa tuttaltro che scontata, visto che la Lega sta scomparendo dal “cuore verde d’Italia”.

Uscita di scena l’amministratore unico di Sviluppumbria Michela Sciurpa, l’unica avversaria credibile è l’altra Assessora Edi Cicchi, gettonatissima negli ambienti ecclesiastici. L’esponente cattolica ha  un asso nella manica da giocare.Essendo stata eletta nella lista civica Progetto Perugia è in grado di rispondere a quella richiesta di “terzietà” rispetto agli assetti politici tradizionali e può scongiurare quindi un possibile “effetto Terni”  su Perugia. La signora è data determinatissima nel  voler concorrere per la candidatura a sindaco della parte destra.

Ma se non ci riuscisse potrebbe anche prendere in esame l’ipotesi del terzo polo e scatenare un uragano in grado di sconquassare tutti gli attuali assetti e avere assistenza sia da pezzi del centrodestra, edella gran parte del mondo cattolico compreso quello che abita nel Partito Democratico. Per ora questa ipotesi viene vista come una minaccia messa abilmente sul tavolo  dall’attuale sindaco Romizi che , al momento, si troverebbe “a spasso” perchè il vecchio accordo tra i membri del centrodestra sarebbe saltato per come è finita la vicenda di Terni. Quindi niente Regione come candidato Presidente (e nemmeno come capolista di FI perchè , dicono, tema la concorenza di Morroni), Niente Provincia perchè la legge del ripristino del ritorno al suffragio universale è ferma alle Camere per mancanza di soldi, come la possibilità di istituire il terzo mandato per i sindaci che gli avrebbe permesso di ripresentarsi. Le politiche , come sbocco naturale, sono lontane. Il Sindaco non si fida perchè , come dice un proverbio perugino “fidato è morto da un pezzo”.  Quindi sorprese da quella parte non si possono escludere. Come si vede l’immagine di una coalizione tutta rosa e fiori è lontana dalla realtà delle cose.

Ma anche quelli del Pd , oltre ai dolori già refertati, hanno altre e diverse gatte da pelare. L’ombra delle primarie è sempre lì pronta a scompaginare il paziente lavoro di ricucitura del segretario Cristofani. I famosi sette circoli non demordono. Alla domanda se la raccolta di firme tra gli iscritti è già partita rispondono “andrà bene”. Se le aspettative coincidessero con la realtà l’argomento verrà sottoposto al vaglio del Comitato Comunale dei democratici. E li sarebbero cavoli da pelare. Lo statuto è stato scritto “alla rovescia”, Indica quanti devono bocciare la proposta non quanti la dovrebbero approvare. Ci vuole che i 2/3 dell’assemblea dicano di no  . Una cifra notevole che però Cristofani conta di raggiungere, forte dei numeri attuali e del “soccorso rosso” proveniente dall’imminente allargamento dell’organismo ad esponenti di Articolo 1, rientrati nel Pd. Infine “i ribelli” temono che, se anche il Comitato dicesse si alle primarie, La Direzione Nazionale potrebbe intervenire per bloccare la decisione. Allora si potrebbero aprirsi anche scenari di rivolta . Non è un segreto per nessuno che il candidato dei “magnifici 7” Hromis abbia frequenti interlocuzioni con il terzo polo. Cosa vuol dire? Niente, lascio a voi la risposta.

Infine il Pd potrebbe dover fare i conti anche con una concorrenza di sinistra. Non con quella tradizionale, che ormai fa organicamente parte della coalizione ma con quella “diffusa”, fatta di associazioni, gruppi alternativi, ex sindacalisti , “comunisti dispersi” e affini. Niente partitini ma solo società civile per un raggruppamento di sinistra civica. Candidati?  Al momento siamo solo  ai preliminari per verificare se la cosa è fattibile o no. Ma un nome, oltre all’intramontabile Primino Tenca, qualcuno lo ha fatto già circolare. Ed è un pezzo da 90, uno che lo studio/sondaggio su possibili papabili alla poltrona di Sindaco stava messo nella parte alta delle preferenze espresse dai cittadini di Perugia. Parliamo di Andrea Cernicchi. Lui nega e si dice assolutamente estraneo e contrario a qualsiasi proposta di questo genere. Non resta che prenderne atto. Oggi ,ma per domani vale il detto “hai visto mai !”.

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