PERUGIA - Sono incoraggianti i dati che emergono dalla ricerca condotta dalla CNA di Perugia sui livelli occupazionali e sui fabbisogni formativi delle piccole e medie imprese del comprensorio Perugia-Bastia Umbra.

Su un campione di circa 170 aziende coinvolte, operanti nei diversi settori produttivi (meccanica, grafica, legno, tessile, agroalimentare, ceramica e artigianato artistico, autoriparazioni, trasporto merci, trasporto persone, acconciatori ed estetica, pizzerie e forni), il 17,91% ha dichiarato di voler assumere nel 2011. Si tratta del dato più interessante rispetto alle altre 7 aree oggetto d'indagine: quello di Perugia-Bastia Umbra dimostra di essere il comprensorio più dinamico per l’anno 2011.

Nel costruire il campione, le aziende sono state suddivise in 4 classi dimensionali: da 0 a 9, da 10 a 20, da 21 a 49 e oltre 50 addetti. Come spiegano Mario Rossi, presidente della CNA di Perugia e Antonello Cozzali, presidente CNA di Bastia: “Si tratta di un'indagine molto utile per conoscere da vicino le prospettive e le esigenze delle nostre imprese. I segnali che ci arrivano per il 2011 sembrano abbastanza incoraggianti, anche se non ancora confortanti”.

Nel dettaglio, i settori dove le possibilità di assunzioni risultano maggiori sono l'impiantistica, la meccanica, il legno, l’agroalimentare, la grafica, il web e gli autoriparatori. Le figure professionali più richieste in queste aree sono: operai, periti industriali, meccanici e impiegati amministrativi.

Le principali esigenze formative delle imprese che hanno dichiarato di voler assumere riguardano, per i settori dell'impiantistica, la manutenzione degli impianti aerodinamici, l’installazione e manutenzione di caldaie e climatizzatori, l’installazione e la manutenzione di condizionatori e frigo, corsi sulle energie rinnovabili e sul controllo di gestione.

Per il settore della meccanica, i corsi che interessano sono: quelli CAD/CAM, quelli per operatori di macchine a controllo numerico, per saldatori e i corsi di lingue.

Gli imprenditori del legno dichiarano di avere necessità formative per le figure di restauratori e per la lavorazione e l’arte dell’intaglio del legno.

Per quanto riguarda l'agroalimentare, invece, le esigenze si concentrano nel marketing e nella comunicazione, mentre gli acconciatori esprimono necessità di formazione su nuovi prodotti e nuovi metodi.

Infine, gli autoriparatori hanno esigenze formative specifiche di settore come l’installazione e la manutenzione di impianti diesel nonchè esigenze attinenti al marketing e alla comunicazione.

“Non dimentichiamoci - concludono i due presidenti Rossi e Antonello Cozzali - che nonostante alcuni segnali positivi la crisi non è sicuramente passata, in quanto accanto al 17,91% di coloro che hanno intenzione di assumere vi è una una maggioranza di imprese che non assumerà, tra cui un 11,17% che probabilmente licenzierà. In sostanza l'attuale scenario occupazionale resta a macchia di leopardo e rispecchia le trasformazioni in corso a livello economico locale

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