PERUGIA - Quest'anno non poteva essere che l'Italia il Paese ospite della 44/a edizione del Festival delle Nazioni. La manifestazione, da martedi' prossimo fino al 4 settembre a Citta' di Castello e in altri centri dell'Altotevere umbro, rende cosi' omaggio all'anniversario dell'Unita' con un programma ''tricolore'' che sfugge a scelte banali ed in cui trovano posto, assieme a Verdi e ad un'opera prima di Sciarrino, anche Elio e Vittorio Sgarbi.

L'idea del direttore artistico, Aldo Sisillo, non e' solo di mettere a fuoco espressioni musicali strettamente legate all'epopea risorgimentale, ma va oltre. Anche quando l'Italia non era ancora unita, e' la tesi di Sisillo, la musica testimoniava nel mondo ''una omogeneita' culturale italiana (seppure nelle sue numerose sfaccettature locali- territoriali), e forniva una forte immagine identitaria della nostra penisola''.

Il tutto, senza dimenticare che il 2011 e' anche l'anno dell'anniversario di Liszt, che per altro dai suoi viaggi in Italia trasse ispirazione e stimoli. Ed e' qui che si inserisce Sgarbi con una sua lezione sull'arte italiana, mentre il pianista Nazzareno Carusi eseguira' brani dal secondo quaderno degli ''Anni di Pellegrinaggio''. Altra proposta inusuale e' quella di Elio, al quale e' stata affidata una rilettura del Diario di Gian Burrasca di Luigi Bertelli.

L'inaugurazione del festival prevede un concerto dedicato a due simboli della musica italiana nel mondo, Rossini e Verdi, con un brillante programma eseguito dai Virtuosi Italiani con il soprano Cinzia Forte: il quartetto d'archi di Verdi nella versione per orchestra da camera e le Soiree musicales di Rossini per soprano e archi. Completera' il programma la popolare suite di musiche di Rota scritte per il film il Gattopardo di Visconti.

Nel concerto di chiusura, spazio a sinfonie, arie e cori tratti dal grande repertorio lirico dell'800 italiano e, per concludere, l'Inno delle Nazioni di Verdi, brano commissionato per l'expo internazionale di Londra del 1862, cui l'Italia partecipo' finalmente come nazione. Verdi vi cita, oltre all'Inno di Mameli, anche La Marsigliese e God Save The Queen. Due concerti saranno dedicati a due grandissime scuole musicali italiane: quella veneta, con il violinismo di Tartini, e quella napoletana con la forte impronta lirica di Pergolesi, Provenzale, Scarlatti e Vinci. Il pianista iraniano Ramin Bahrami dedichera' un concerto al confronto dell'opera di Domenico Scarlatti con quella di Bach.

La manifestazione propone anche una mini-opera lirica commissionata al giovane compositore Cristian Carrara ed ispirata ad uno dei racconti del libro Cuore, La piccola vedetta lombarda, per 4 interpreti vocali, coro di voci bianche ed ensemble da camera. A Salvatore Sciarrino il Festival ha commissionato invece un nuovo brano da camera, ''Cantiere del poema'' per voce ed ensemble da camera, per un concerto in cui sara' eseguito anche un'altra sua composizione: ''3 Duetti con l'eco''.

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