di Alfonso Gianni 

Toni Negri ci ha lasciato. Un'altra potente pagina del novecento è girata. Ma ha lasciato dietro a sè cose importanti che nessuno potrà mai cancellare. Il percorso politico di Toni non l'ho mai condiviso, anche se negli ultimi anni qualche colloquio ha evidenziato un ravvicinamento. Conservo vivido il ricordo di una conversazione pomeridiana, a Roma, assieme a Paolo Virno, nella sua casa in attesa che arrivasse l'ora in cui doveva tornare in prigione. Si parlò di tante cose, compreso degli aspri e non virtuali scontri tra il movimento sudentesco milanese e Autonomia operaia. Da quel momento ho iniziato una lettura, tutt'altro che finita, dei suoi scritti teorici e filosofici, in particolare su Spinoza. Bastano poche pagine per capire che siamo di fronte ad uno dei pensatori più importanti del secolo che abbiamo alle spalle. Con cui si può concordare o meno, ma che non si deve ignorare, nè rinchiudere nella prigione della marginalizzazione  e dell'oblio.  Ciao, Toni

Condividi