Cgil e Spi Cgil Trasimeno: no alla chiusura dell’ospedale di Castiglione del Lago 
Il documento "Riorganizzazione assistenza territoriale in Umbria come indicato dal DM 77/2022” approvato dalla giunta regionale con delibera del 14 dicembre, per il territorio del Trasimeno è "inaccettabile”. Lo affermano in una nota Mauro Moriconi, responsabile della zona Trasimeno per la Cgil di Perugia, e Ilario Del Buono, segretario generale della Lega Spi Cgil Trasimeno. "La trasformazione del nosocomio in ospedale di comunità priverà decine di migliaia di persone di un presidio sanitario minimo mettendo a serio rischio la tutela della salute - affermano i due sindacalisti Cgil - Non sono accettabili neanche le modalità con cui la Regione sta portando avanti il piano sanitario, che sostiene il disegno di smantellamento della sanità pubblica eludendo qualsiasi forma di confronto effettivo sia con le organizzazioni sociali che con le amministrazioni comunali locali. Come Cgil e Spi - continuano Moriconi e Del Buono - abbiamo nuovamente sollecitato la presidente della Regione a un confronto per affrontare quella che per il territorio è una vera e propria emergenza, riproponendo tutte le proposte che da tempo abbiamo in campo e che erano state oggetto di condivisione con le amministrazioni locali e di impegni assunti in precedenza dalla Regione stessa”. 
Secondo Cgil e Spi, il Trasimeno non è dotato "neanche in minima parte" di quella rete di assistenza territoriale che potrebbe giustificare un depotenziamento dell’ospedale, né le altre strutture della regione (che sono già adesso congestionate) sarebbero in grado di fare fronte all’aumento della domanda di sanità che porterebbe come conseguenza. "Chiudere l’ospedale è una follia - concludono dalla Cgil - e noi saremo in campo con tutte le mobilitazioni che si renderanno necessarie, chiediamo però ad ognuno di fare la sua parte a partire dai sindaci (per primo quello di Castiglione del Lago) con un impegno e delle prese di posizione forti a sostegno di piattaforme a suo tempo definite, per salvaguardare la tutela salute come diritto del cittadino; il tempo dei tatticismi è finito”.

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