PERUGIA - La Fondazione Gabriele Sandri, intitolata al giovane tifoso della Lazio di 26 anni ucciso dal proiettile sparato da un poliziotto in un'area di servizio del tratto toscano dell'autostrada del Sole, ha donato oggi due calciobalilla ai detenuti del carcere di Perugia. Nell'occasione si e' parlato anche della organizzazione di una partita di calcio tra una squadra di detenuti dell'istituto perugino ed una della fondazione, nella quale giocano figli di calciatori famosi quali Di Bartolomei e Re Cecconi.

Alla breve cerimonia sono intervenuti il padre del tifoso ucciso, Giorgio Sandri, che e' anche presidente della fondazione, ed il fratello Cristiano. Sono stati accompagnati dai parlamentari del Pd Giampiero Bocci e Walter Verini impegnati in una ricognizione della situazione dei quattro istituti di pena dell' Umbria (Perugia, Spoleto, Terni ed Orvieto) da loro definita ''esplosiva'', ''drammatica'' e ''vicina al collasso'' per il sovraffollamento (1.700 detenuti mentre la capienza e' di 1.200) e la mancanza di agenti di custodia ed educatori.

Verini e' anche vicepresidente della Fondazione Sandri sorta - ha spiegato - per promuovere i valori semplici della vita in cui credeva ''un ragazzo che amava la musica ed il calcio'' e contro la violenza ed il razzismo. Il parlamentare era capo della segreteria dell'allora sindaco di Roma Walter Veltroni quando la sera dell'11 novembre 2007 a Roma scoppiarono gravi incidenti poche ore dopo l'uccisione di Gabriele Sandri nell'area di servizio di Badia al Pino (Arezzo).

L'agente di polizia che aveva sparato e' stato condannato dalla corte d'assise d'appello di Firenze ad oltre nove anni di carcere per omicidio volontario con dolo eventuale ed e' in attesa della decisione della Cassazione sul suo ricorso.

La fondazione - ha detto Bocci - ''nasce dalla grande tragedia di una famiglia che decise immediatamente di mettere in cantiere gesti di conciliazione e solidarieta'''.

Questi due tavoli per il calciobalilla - ha detto il padre del tifoso ucciso - sono poca cosa per risolvere i tanti problemi delle carceri ma sono sicuramente uno strumento utile ''per aiutare i detenuti nel percorso di reinserimento nella societa' civile, nella memoria di Gabriele''.

Nei giorni della ''tragedia'' - ha ricordato il fratello Cristiano, avvocato penalista - ''fummo subito colpiti dalle tante lettere di detenuti che non esprimevano invettive contro chi aveva ucciso Gabriele ma solidarieta' e profondo cordoglio a mia madre''.

In carcere anche le piccole cose, come ad esempio un calciobalilla - ha detto il commissario Fulvio Brillo, comandante delle guardie carcerarie dell'istituto perugino - ''servono ad allentare la tensione''.

Oltre ai calciobalilla - hanno annunciato i due parlamentari - sono gia' arrivati e stanno arrivando nel carcere perugino di Capanne indumenti ed attrezzature per la pallavolo ed il calcio, donati dalle rispettive federazioni umbre di questi sport, e per la palestra. ''Sono gesti di solidarieta' importanti anche se non possono certo risolvere i gravi problemi'' ha detto Verini.

La direttrice dell'istituto di pena, Bernardina Di Mario, nel ringraziare ha sottolineato che quello delle carceri ''e' un problema di tutta la societa''' e che iniziative come queste ''sono segni tangibili'' di attenzione e solidarieta' per persone ed ambienti ''che non possono essere dimenticati'' dalla comunita' perche' il problema della sicurezza si affronta anche ''con il prendersi carico delle esigenze dei carcerati e della polizia penitenziaria''.
 

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