SPOLETO - Si e' chiuso intorno alle 4 di questa mattina, al termine di un lunghissimo CdA iniziato nel pomeriggio di ieri, il lungo tira e molla tra la Banca Popolare di Spoleto e Bankitalia, Giovannino Antonini, Presidente da 10 anni dell'istituto e da 20 nel CdA medesimo, ''nell'ottica della salvaguardia dell'azienda'', come precisa una nota della banca.

Con il presidente lascia – come è noto - anche il vicepresidente vicario Marco Bellingacci (pur restando nel Cda, pena altrimenti la decadenza dell'intero consiglio) e, al loro posto subentrano rispettivamente Nazzareno D'Atanasio, gia' membro del CdA, e Michelangelo Zuccari.

E' quindi stata messa la parola fine su una vicenda nella quale Bankitalia aveva espresso valutazioni in merito alla supposta ingerenza nella gestione dell'istituto da parte di Antonini che, riaffermando piu' volte in passato la necessita' di ''combattere se qualcuno pensa di accaparrarsi dell'ultima realta' bancaria dell'Umbria'' dicendosi convinto che la stessa ''deve rimanere autonoma'', in modo ufficioso si opponeva al Monte dei Paschi, socio al 26% con 4 consiglieri, ed alla Coop Centro Italia, socia allo 0,8% e con un consigliere i quali da tempo chiedevano spazio all'interno della Banca, che conta oggi 110 sportelli in Italia e 750 addetti.

In particolare, il 31 gennaio scorso si era dimesso Giorgio Raggi, di Coop Centro Italia ed il 4 febbraio i quattro rappresentanti di Montepaschi. Nel frattempo, Antonini era riuscito ad ottenere fiducia dal CdA che il 6 febbraio (con il voto di 9 su 14 membri viste le 5 dimissioni - ndr) aveva rinnovato il sostegno al Presidente, deliberando la sospensione temporanea del direttore generale, Alfredo Pallini, gia' suggerito da Bankitalia, e ieri, come ultima proposta, aveva posto il problema d'urgenza al CdA della Credito e Servizi, la cooperativa che controlla il 51,2% della Banca spoletina.

L'ipotesi era quella di uno scambio incrociato, con lo stesso Antonini al vertice della Credito e Servizi e Fausto Protasi, apicale della cooperativa, alla BpS; un tentativo sfumato, sfociato, pertanto nelle dimissioni.

''Le decisioni oggi assunte dall'Organo Amministrativo della Banca - conclude la nota dell'istituto - rappresentano un segnale di equilibrio con la funzione istituzionale di Banca del territorio e vedranno completo compimento nella prossima ricomposizione dell'Organo Collegiale''.

''Continuita' dell'azione amministrativa - ha spiegato da parte sua il neo eletto presidente - per una costante crescita della solidita' e della redditivita' di BPS, soprattutto perseguendo sempre, con ogni forza, con ogni tenacia e con ogni sacrificio, l'autonomia di questa banca. Un istituto storico, il nostro, costituito da persone che rispondono alle necessita' di altre persone: famiglie, privati cittadini, imprenditori medi e piccoli, portando loro un contributo di 'vicinanza', di dialogo, di efficienza operativa che da sempre e' il biglietto da visita della Banca Popolare di Spoleto''.

''Assumo la guida di una banca dai fondamentali solidi - ha anche sottolineato - capace di attrarre crescenti flussi di clientela e di rispondere con rapidita' ed efficienza alle necessita' di risparmio e di credito di famiglie ed imprese sul territorio''

Tra le prime reazioni, quella del sindaco di Spoleto Daniele Benedetti che ha espresso ''soddisfazione per la nomina del consigliere Nazzareno D'Atanasio a Presidente della Banca Popolare di Spoleto. Ritengo infatti che avere oggi un rappresentante della nostra citta' alla guida dell'importante istituto di credito sia non solo un elemento di orgoglio, ma anche e soprattutto un fattore di garanzia per il nostro territorio.

Allo stesso tempo - ha ribadito il primo cittadino - sento il dovere di ringraziare il presidente uscente Giovannino Antonini che, con un atto di grande responsabilita', ha voluto garantire sino in ultimo il futuro della Banca Popolare di Spoleto, nonche' tutto il consiglio di Amministrazione''.
 

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