Ast: Terni chiude e scende in piazza per le acciaierie

TERNI - "I cuori di acciaio scendono in piazza per difendere la loro acciaieria". E' lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per la manifestazione che accompagna lo sciopero generale proclamato nella provincia di Terni per chiedere una soluzione alla vertenza Ast. Il corteo partito da viale Brin si snodera' per le vie della citta' dove quasi tutte le saracinesche sono abbassate per poi raggiungere piazza della Repubblica, dove si terranno i comizi conclusivi di Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, Giuseppe Farina, segretario generale della Fim Cisl, e Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.
Ma a sfilare oggi per le strade di Terni c'e' simbolicamente tutta l'Umbria. Un'adesione piena e bipartisan, a partire dalla risoluzione approvata martedi' scorso dal Consiglio regionale con cui l'Assemblea regionale ha aderito ufficialmente alla giornata. Hanno annunciato la loro presenza praticamente tutti i gruppi politici, dal Pd a Forza Italia, da Rifondazione al Psi. In marcia c'e' la presidente della Regione, Catiuscia Marini, al fianco del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Accanto agli operai Ast i lavoratori di tutte le categorie, compresi i poliziotti del Silp Cgil, che hanno aderito alla protesta.
Uno sciopero che ha anche valicato i confini provinciali con la proclamazione di analoga astensione dal lavoro per 8 ore da parte della Fiom Cgil della provincia di Perugia. Poi tanti gruppi e associazioni, presenti con la propria insegna o il proprio striscione, compreso quello che domenica mattina sfilera' in testa alla Marcia della Pace Perugia-Assisi. Tra gli enti locali da segnalare, infine, il comune di Alviano che ha deliberato all'unanimita' che a sfilare con la fascia tricolore non sia il sindaco, ma Maurizio Giulivi, un operaio dell'Ast attualmente consigliere di maggioranza.
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La citta' di Terni e' ferma oggi in occasione dello sciopero generale provinciale proclamato da Cgil, Cisl e Uil contro i 537 licenziamenti annunciati da ThyssenKrupp per l'Ast. Diverse migliaia di persone, tra cui operai cittadini e studenti, si sono radunate davanti ai cancelli della fabbrica di viale Brin da dove, poco prima delle 9,30, e' partito il corteo organizzato dai sindacati che, dopo aver attraversato le vie della citta', si concludera' in piazza della Repubblica. Qui sono attesi i comizi finali dei segretari generali di Cgil e Uil, Susanna Camusso e Luigi Angeletti e quello della Fim Cisl, Giuseppe Farina. Alla testa del corteo lo striscione che in questi giorni ha accompagnato le proteste degli operai "Noi non ci stiamo!!". Chiusi i negozi, che hanno affisso cartelli di solidarieta' nei confronti dei lavoratori.
ore 9:53 - "Oggi doveva essere lo sciopero dei lavoratori ed e' invece diventato lo sciopero di tutta la citta'", dice la leader Cgil Susanna Camusso dal corteo dello sciopero generale provinciale per le acciaierie di Terni che sta coinvolgendo l'intera comunita', dagli studenti ai commercianti. "Il problema e' capire se il governo vuole davvero assumere la prospettiva e il futuro di questo stabilimento come un impegno di politica industriale da perseguire anche esercitando le funzioni di politica estera" con il governo tedesco. "Le iniziative che assunto la Thyssen - dice Susanna Camusso dal corteo di Terni - oltre a pregiudicare lo stabilimento pregiudicano anche l'economia della citta': basta pensare alle operazioni che la Thyssen sta facendo sugli appalti per dire che c'e' proprio un'idea di deindustrializzazione". La leader della Cgil ricorda lo sciopero a Terni di giugno 2013 quando i sindacati gia' chiesero "al governo di intervenire sia con la Commissione europea sia con il governo tedesco". E' evidente, aggiunge Camusso, "che quando ci sono scelte che riguardano un gruppo tedesco rispetto a queste servono anche gli strumenti dei rapporti tra Paesi. Noi la nostra parte la facciamo: i sindacati metalmeccanici incontrano quelli tedeschi la prossima settimana. Ognuno ha il suo ruolo in questa vicenda".
ore 10:28 - "Il governo deve dire, con determinazione, alla Thyssen di rivedere il piano perche' non possiamo permetterci di perdere ne' un chilogrammo di acciaio ne' un solo occupato: deve smetterla di fare l'arbitro". Cosi' il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, a margine della manifestazione in corso a Terni. "Sono i governi che devono dire alle multinazionali cosa fare: non vorremmo che l'Italia fosse l'unico paese dove accade il contrario. Senza fabbriche siderurgiche, la crescita resta solo una parola. Se la Thyssen dovesse perseguire, anche lentamente, nell'obiettivo di chiudere la fabbrica, non ci sarebbe alternativa: bisognerebbe assolutamente nazionalizzarla".
ore 10:50 - Il segretario della Uil Angeletti fischiato dal corteo. Angeletti: non accetteremo piani industriali al ribasso. Ma i partecipanti continua a fischiare e urlano: venduto
ore 11:10 - In circa 30 mila hanno sfilato in corteo a Terni per lo sciopero generale unitario provinciale per l'Ast. Gli stessi sindacati hanno notato che la partecipazione spontanea cosi' alta non ha precedenti: "Non diamo cifre, se hanno tempo e voglia ci contino loro. Sta partecipando tutta la citta', e' una manifestazione stupenda", e' stato detto dal palco. Dalla piazza anche fischi verso il palco dove i leader sindacali chiuderanno con un comizio la manifestazione, con Angeletti per la Uil, Camusso per la Cgil e Farina per la Cisl.
ore 11:26 - "Qui, in questa citta', si gioca anche il destino di una parte consistente del nostro futuro industriale e dei posti di lavoro in tutto il Paese", avverte il leader della Uil, Luigi Angeletti, dal palco della manifestazione di Terni per la Ast. "Siamo qui oggi per salvare un'azienda, dobbiamo sapere che in gioco c'e' il futuro di una citta'". La chiusura della Thyssen a Terni innescherebbe "altre ristrutturazioni, altri posti di lavoro persi. Non si puo' pensare di avere una crescita in futuro se si chiudono fabbriche fondamentali".
ore 11:35 - "Al governo dico che deve fare di piu', molto di piu'" dice dal palco della manifestazione di Terni il leader della Fim-Cisl, Giuseppe Farina: "Il governo non puo' solo mediare, solo invitare le parti al dialogo. Deve intervenire su Thyssen e sul governo tedesco". Il confronto fino ad ora, dice Farina, e' stato viziato "da un'impostazione sbagliata, un comportamento arrogante della Thyssen, una controparte rigida e spigolosa ed un governo volenteroso ma inefficace". Per il leader dei metalmeccanici Cisl "e' un'infamia una trattativa cosi' impostata: non si possono chiedere sacrifici ai lavoratori se non servono a salvare impianti e posti di lavoro. Basta con la storia che per salvare il lavoro bisogna tagliare i salari. Caro governo, caro Renzi, non si puo' avere un'industria competitiva con operai malpagati. E non sono certo le retribuzioni a pesare sullo stabilimento di Terni: i salari italiani sono i piu' bassi d'Europa".
ore 12:00 - Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, e' stata fischiata a piu' riprese durante il suo intervento a conclusione della manifestazione in difesa delle acciaierie di Terni. Dopo le contestazioni al leader della Uil Luigi Angeletti, i lavoratori dell'Ast hanno invece riservato applausi per i rappresentanti della Rsu e delle aziende dell'indotto, mentre appena ha preso la parola la Camusso sono di nuovo partiti alcuni fischi contro i sindacati.
ore 12:01 - "Il governo diceva che il sindacato e la Fiom non rappresentano piu' nessuno. Nelle piazze dell'Emilia ieri, di Torino e Terni oggi arriva la risposta. Venga lui a contarci, a vedere chi rappresenta gli interessi dei lavoratori". Lo ha detto Maurizio Landini durante il comizio in piazza Castello a Torino.
ore 12:22 - La manifestazione si è conclusa e le migliaia di persone stanno lasciando piazza della Repubblica con tranquillità. Intanto impazza il toto numero su quanti fossero le persone che stamani hanno preso parte al corteo: di sicuro oltre 10 mila. Forse anche 15 mila.

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