PERUGIA - Quella dell'Ast e' una vicneda "particolare, complessa e difficile. E non e' semplicemente una vertenza: per la dimensione e le caratteristiche economico-produttive, per la posizione strategica della produzione d'acciaio, per le dimensioni e caratteristiche d'impatto su Terni e sul sistema economico umbro": ha cominciato cosi' il proprio intervento in consiglio regionale, stamani, la presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini.

Secondo la valutazione della presidente della Regione, su Ast "la Commissione europea, con Barroso e Almunia, si e' preoccupata di valutare soltanto l'aspetto del mercato, senza approfondire la questione produttiva". "L'attuale amministratore delegato (Lucia Morselli, ndr) non e' - ha fatto notare Marini - un "acciaiere", non si preoccupa di fare scelte di politica industriale per la fabbrica ternana. Questo rispecchia certamente le scelte di Thyssenkrupp per il sito di Terni".

Per la presidente umbra, "un ruolo centrale in questa vicenda lo deve giocare chi rappresenta il nostro paese, dalla presidenza del consiglio ai ministeri come sviluppo economico e lavoro. Solo questo livello puo' esercitare una funzione non solo da arbitro tra azienda e sindacati ma di protagonista centrale, con Regione e Comune, rispetto a Tk. Non si puo' accettare minimamente il percorso che l'azienda intende intraprendere adesso, a livello locale e regionale dopo l'avvio delle procedure di mobilita', quasi facendo intendere di sostituire in questo una vertenza nazionale. Il confronto deve essere tra Governo e Thyssenkrupp".
 

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