DI ANDREA GIULI

ROMA - E' il giorno del summit, attesissimo, al ministero dello Sviluppo economico fra i rappresentanti governativi, quelli dell'azienda, gli esponenti delle istituzioni locali e quelli dei sindacati territoriali e nazionali. Si tratta del primo ufficiale appuntamento di vertice dopo la formalizzazione nel luglio scorso del piano industriale di TK che prevede 550 esuberi per la storica acciaieria di viale Brin.

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7.05  Poco prima delle 7, dopo quasi 15 ore di serrata trattativa, passa il cosiddetto "lodo Guidi", ovvero la proposta confezionata dal ministro dello Sviluppo economico e supportata da istituzioni e sindacato che, di fatto, azzera, blocca l'attuale piano industriale presentato dalla Tk per il sito di viale Brin. L'azienda ha dunque accettato, dopo interminabili limature e discussioni, di ritirare dal tavolo del confronto la procedura di mobilità per 550 lavoratori, il taglio della piattaforma integrativa del 10%, lo spegnimento di un forno fusorio, la continuazione di atti unilaterali, la reinternalizzazione in AST delle società controllate. Insomma, piano azzerato. Ma con una clausola che si dice tassativa: tutto fermo fino al prossimo 4 ottobre, data nella quale le parti dovranno sostanzialmente riscrivere  il piano che ha come obiettivo finale - così pare - il risparmio per l'azienda di costi annui pari a 100 milioni di euro. Già lunedì prossimo dovrebbe esserci al Mise un nuovo appuntamento. Fondamentali i due protagonisti della trattativa notturna: la stessa ministra Guidi che così si aggiudica il primo round e, pur subendo il risultato, il responsabile del Personale della divisione Materials di Tk, Marcus Bistram. Oggi le prime assemblee in fabbrica.

1.45 Sarebbe a un punto delicato la trattativa al ministero dello Sviluppo economico sul piano Thyssenkrupp per Ast. "Siamo a punto delicato", affermano fonti bene informate. Al momento, non si sa se sia in vista una svolta positiva, come era sembrato, o se la situazione stia tornando in alto mare. Sta di certo che il negoziato continua serrato.

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1.00 La presidente della Regione, Catiuscia Marini, e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, sono saliti di nuovo, poco fa, ai piani alti del ministero dello Sviluppo economico, dove dalle 16 è in corso il round di incontri del ministro Guidi per trovare un punto di incontro tra Ast Thyssenkrupp, sindacati e Istituzioni, in modo da riaprire il dialogo dopo  gli scontri seguiti alla presentazione del piano Ast-Tk, che prevede 550 esuberi, la chiusura del secondo forno delle acciaierie di Terni e l'internalizzazione delle società partecipate dell'Ast. Nelle ultime ore si è avuta l'impressione che il lodo messo sul tavolo dal Ministro in raccordo con le Istituzioni umbre (impegno del Governo e delle Istituzioni locali ad attivare tutta una serie di strumenti di politica economica per agevolare l'attività dell'Acciai speciali Terni, confronto di 30 giorni per dare vita a un nuovo piano Ast-Tk, sospensione degli esuberi) e accettato dai sindacati, abbia aperto spiragli anche nei confronti di Ast-Tk, dove si starebbero confrontando "falchi" e "colombe". 

L'eco della vicenda Ast di Terni, che rappresenta per importanza la seconda vertenza aperta in Italia, ormai ha raggiunto tutta Europa,  anche sulle ali delle parole di Papa Francesco che, riferendosi alla vicenda, ha ammonito la Thyssenkrupp: "Non si gioca con il lavoro". E proprio ieri il vice presidente della Commissione Ue, Joaquìn Almunia, ha risposto alla lettera inviata l'8 agosto dallo Stato italiano sul riassetto dell'Acciai speciali Terni ad opera di Thyssenkrupp. Almunia scrive che, "in considerazione dell'importanza del settore per l'economia europea, ho chisto ai miei servizi di inviare una richiesta di informazioni a Thyssenkrupp, al fine di verificare in modo più approfondito la compatibilità della sua condotta con le dichiarazioni presentate alla Commissione nell'ambito della sua riacquisizione di Acciai speciali Terni". 
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23.40 Trapela che si sarebbe vicini alla firma di un accordo basato sul lodo del ministro Guidi. In pratica, il ministro ha ribadito l'impegno del Governo, e la presidente della Regione Marini quello delle Istituzioni umbre, per mettere in campo tutta una serie di strumenti e di incentivi a favore di un nuovo piano industriale di Ast, da mettere a punto entro 30 giorni. Il ministro Guidi e la presidente Marini hanno chiesto a Tk di stoppare i 550 esuberi. I sindacati si sono detti d'accordo, affermando di voler negoziare senza il “ricatto” degli esuberi. Anche i vertici di Ast-Tk avrebbero accettato, ponendo però tutta una serie di condizioni (niente scioperi nei 30 giorni e altro) che i sindacati hanno rifiutato, affermando che il negoziato deve essere svolto senza “pistole” puntate alla tempia. A questo punto ci sono stati frenetici contatti dei vertici di Ast-Tk con la casa madre tedesca. Contatti dai quali sarebbero emersi spiragli, tanto che uno dei partecipanti si è spinto a dire: “Si dovrebbe giungere a una firma... Forse”.

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