(Avi News) - ASSISI - “L’unità d’Italia c’è e vale mantenerla, è un valore da salvaguardare”. È questo il messaggio che ha lanciato Anita Garibaldi, diretta discendente di Giuseppe, durante il convegno promosso dal Comune di Assisi in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia, che si è tenuto sabato 26 febbraio nella sala della Conciliazione.

All’incontro, aperto dai cantori di Assisi che hanno intonato gli inni d’Italia, della città serafica e il Cantico delle creature, hanno partecipato anche Claudio Ricci, sindaco di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, Ciro Romano, docente di storia contemporanea dell’Università Federico II di Napoli, gli assessori comunali Maria Aristei Belardoni e Daniele Martellini e molti studenti delle scuole superiori del territorio.
“Proseguiamo le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia – ha detto il sindaco Ricci -, ma mi piace pensare che con questi incontri continuiamo a costruire la nostra nazione, non solo culturalmente, ma anche geograficamente per esempio con sistemi innovativi come la rete internet che collega luoghi e persone lontane tra loro. Secondo me dobbiamo ritrovare una nuova comunione, che è qualcosa di più ampio della semplice condivisione, un vero e proprio dialogo tra l’anima delle persone per sentirsi e riscoprirsi italiani. Dobbiamo ritrovare la consapevolezza della meraviglia del nostro Paese dal punto di vista ambientale, artistico e culturale, elemento che può aiutare a ritrovare valori di unità. Mi piace ricordare in questa occasione un assisano, Luigi Masi, che ha partecipato al Risorgimento italiano, un grande uomo di cultura, politica giornalista e protagonista della liberazione della città”.

“È importantissimo che l’Italia – ha ribadito Anita Garibaldi - sia unita in un momento in cui tutto il Mediterraneo è sconvolto e la Comunità europea non ha una voce comune. Io parlo continuamente ai giovani, liceali, universitari, studenti delle accademie che sono i punti di forza dell’Italia perché tra pochi anni saranno la classe dirigente di questo Paese e noi dobbiamo cercare di trasmettere loro il bagaglio di cultura e conoscenza che abbiamo avuto dai nostri avi e che altrimenti rischia di naufragare e di essere dimenticato. Le scuole ormai, e questo è uno scandalo vero, non prestano più l’attenzione che meriterebbe alla storia del Risorgimento italiano, che, invece, nel resto del mondo tutti studiano e conoscono”.

“Con particolare orgoglio – ha commentato il vescovo Sorrentino - partecipo a questo momento di riflessione sull’unità d’Italia. Alle giovani generazioni dobbiamo trasferire il significato della patria che riporta ai valori di genitorialità, ma anche di tutto a ciò che ci è stato dato alla nascita intermini di valori tradizionali, culturali, spirituali e morali. Celebrare l’unità d’Italia ad Assisi ha un significato ancora più intenso perché rimanda alla figura di San Francesco, patrono degli italiani. I valori francescani sono il fondamento della nostra cultura e il suo Cantico delle creature è anche uno dei primi documenti scritti e originali della lingua italiana. Francesco canta l’amore, l’unità, il perdono, la meraviglia del creato e il suo scritto, sia dal punto di vista letterario che morale, rimante una vera e propria carta dei valori a cui continuare a fare riferimento”.

“L’Associazione città e siti italiani patrimonio mondiale Unesco – ha ricordato, infine, il sindaco Ricci – di cui Assisi ha la presidenza, ha promosso una mostra fotografica itinerante che illustra i 45 siti italiani Unesco e che per tutto il 2011 sarà portata in giro per le capitali del mondo. Anche questo è un ulteriore modo di portare i valori italiani nel mondo”.
 

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