PERUGIA - Più di 200 firme sono state raccolte dalla petizione, lanciata sulla piattaforma www.change.org, dall'Associazione Gylania che ha come titolo "Somministrare la RU486 in consultorio anche in Umbria come nel Lazio". 

Gylania è un'associazione di promozione sociale (APS) che, dal 2011, opera sul territorio umbro e si occupa di diritti. In questo caso specifico, si tratta di garantire il diritto alla salute delle donne. 

La petizione prende spunto dalla sperimentazione che, a partire dall'estate 2017, ha deciso di fare la Regione Lazio: le donne potranno accedere all'aborto farmacologico e assumere la pillola RU486 anche nei consultori familiari, fuori dagli ospedali. Si tratta di una sperimentazione, di 18 mesi, che mira alla de-ospedalizzazione dell’aborto. 

La petizione, promossa da Gylania, chiede di seguire l'esempio del Lazio ed è indirizzata alla Presidente Marini e alla Giunta regionale Umbria.

È questo - secondo Gylania - un modo per valorizzare e rilanciare anche il ruolo dei consultori familiari presenti nel territorio umbro dove, tra l'altro, sono presenti un numero elevato di medici obiettori, fatto che non permette la piena attuazione alla legge 194/78 in quanto non garantisce alle donne di avere la giusta assistenza sanitaria.  

Nei giorni scorsi la Regione Umbria ha  annunciato la redazione di un nuovo Piano Sanitario, attraverso un percorso partecipato con l'istituzione di tavoli di discussione.  Per questo chiediamo che la Regione Umbria, dando seguito all'approvazione del disegno di legge sulle Pari Opportunità (approvato qualche mese fa dal Consiglio regionale) e seguendo anche l'esempio di altre Regioni, istituisca un tavolo apposito sulla medicina di genere in cui vengano affrontate anche tutte queste questioni. 

La Raccolta delle firme prosegue per permettere a tutte le cittadine e i cittadini umbri che vorranno, di firmare. Si può firmare digitando il seguente link  https://www.change.org/p/somministrare-la-ru486-in-consultorio-anche-in-umbria-come-nel-lazio 

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