PERUGIA - “Abbiamo depositato nei giorni scorsi una proposta di legge che intende promuovere la coltivazione della canapa nel territorio della regione Umbria, aspirando alla realizzazione di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano l’integrazione locale e una reale sostenibilità economica e ambientale”: lo annuncia la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Maria Grazia Carbonari. 

“Come noto – spiega - la canapa offre ampie e riconosciute possibilità di sviluppo e utilizzo nel campo industriale, dalla fibra naturale per tessuti alla bioedilizia, dai prodotti alimentari ai medicinali, dalla produzione di cellulosa alla cosmesi, dalle bioplastiche fino alla fitorimediazione dei terreni contaminati e molto altro. Quello della canapa, pianta storicamente radicata nella nostra cultura e nel nostro territorio, è un treno che non possiamo assolutamente perdere, è necessario che vengano attuate al più presto le adeguate disposizioni affinché l'Umbria possa intercettare queste nuove opportunità per uno sviluppo sostenibile soprattutto in un mercato in pieno fermento a seguito delle recenti disposizioni normative nazionali”.
 
“Dal lato della domanda – prosegue Carbonari - esistono già ora centinaia di imprese in tutto il mondo che usano materie prime naturali a base di canapa con una produzione che in Italia è passata in soli 5 anni da circa 400 ettari coltivati nel 2013 agli oltre 4mila che si prevede verranno seminati nel 2018. Le coltivazioni e i processi di lavorazione della materia prima dovrebbero essere riprogettati, sono necessarie nuove tecnologie e un sostegno alla ricostituzione della filiera agro-industriale della canapa. Vanno messe a sistema tutte le competenze e le potenzialità, vanno sostenute tutte quelle iniziative sia pubbliche che private che hanno visto la luce anche in Umbria in modo che non rimangano progetti abbandonati a se stessi e destinati a morire”. 

“Altro asset importante che intendiamo promuovere ed incentivare in Umbria – continua - è senz’altro quello legato alla possibilità di rigenerare terreni inquinati con forme di fitorimediazione che si legano allo sfruttamento in ambito industriale della canapa, realizzando un ciclo chiuso che parta dalla bonifica delle aree di territorio contaminate per arrivare alla verticalizzazione industriale nell’ambito della produzione di bioplastiche e nuovi materiali. Ciò darebbe sicuramente impulso al settore della ricerca e sviluppo, cercando di superare quelle debolezze strutturali che vedono la spesa delle imprese umbre ben al di sotto della media nazionale, cercando di creare una nuova occupazione in settori ad elevata intensità di conoscenza”.

“Auspicando la più ampia convergenza di tutte le forze politiche e sociali – conclude la consigliera pentastellata - riteniamo che la Regione debba avere un ruolo importante nel far si che l'Umbria possa proporsi come attore principale per la rinascita di un'economia della canapa. Auspichiamo inoltre che si possa al più presto dare impulso con atti a una programmazione incisiva e condivisa”. 

 

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