...questo è il fiore del Partigiano, morto per la Libertà !

Celebriamo l’estremo sacrificio dei Sette Martiri, vigliaccamente trucidati da un manipolo di fascisti orvietani in località Camorena nei pressi di Orvieto, il 29 marzo 1944. Vissero per mesi alla macchia grazie al sostegno di una popolazione loro vicina, stanca e affamata da decenni di guerra e dittatura. Solo la delazione di una spia mise gli sgherri sulle loro tracce; dopo giorni di detenzione e tortu­re furono prima processati e poi mandati a morte, nonostante il parere contrario perfino dell’occupante tedesco, che già sulla via della fuga bollò la questione come “locale”.

L’unica “colpa” dei Sette Martiri fu quella di rifiutarsi di servire ancora un regime vile, nemico della libertà, carnefice del suo stesso popolo. Ricorrono oggi 70 anni dall’efferato eccidio, durante i quali le di­namiche della vicenda non sono mai state approfondite per quanto avrebbero meritato. La retorica istitu­zionale ha finito col prevaricare i percorsi di ricerca storica ed una sana pratica antifascista, fino al punto da ignorare per decenni l’esistenza stessa dei familiari delle vittime, che avrebbero invece potuto rappre­sentare fonti orginarie da cui attingere al fine di trasmettere la conoscenza dei fatti, in particolare nei confronti delle giovani generazioni, e più in generale per amore della verità. Soltanto il lavoro appassio­nato di storici contemporanei ha consentito di consultare archivi, veicolare memorie e ricostruire seppure in parte i tragici eventi. Ricerche in corso d’opera, per la diffusione delle quali ci adoperiamo con costan­za, promuovendo incontri tematici con insegnanti e studenti, presentazioni di libri, spettacoli teatrali.

A chi ritiene “fuori dal tempo” l’antifascismo, ricordiamo che ancora oggi in Europa viene consentito a formazioni deliberatamente nazi-fasciste di partecipare ad elezioni “libere” e “democratiche”, e viene impunemente permesso loro di diffondere pratiche e politiche razziste, omofobe, discriminatorie, già con­dannate dalla storia, ma evidentemente mai sopite, e sempre pronte a servire il potente di turno.

In Italia, gruppi che agiscono sotto la copertura di associazioni sportive o di promozione sociale, vor­rebbero apparire “non conformi”, ma la loro naturale attitudine al servilismo alla fine emerge sempre, e li troviamo così apparentati o sostenitori della cosiddetta “destra moderata” ad ogni consultazione elet­torale. Altri gruppi ancora sono più espliciti, ma non per questo meno vili, e manifestano apertamente solidarietà ai loro camerati greci di Alba Dorata. In altri casi ancora, qualche loro esponente più o meno organico, o più o meno simpatizzante, ha pensato bene di “risolvere ogni questione” facendo strage di venditori ambulanti senegalesi (Firenze, 2011) o uccidendo militanti antifascisti (Milano, 2003).

Lo sdoganamento politico-culturale operato a tutti i livelli istituzionali dal “centro-sinistra” e le regole di alcune leggi elettorali, hanno finito col favorire l’azione di questi topi di fogna in camicia nera, che seppure con un ridotto peso specifico hanno comunque contribuito al sostegno di governi nazionali (di berlusconiana memoria) e di amministrazioni locali (di conciniana memoria).

Perfino in Umbria, terra di memorie antifasciste e di sangue innocente versato per la libertà, ad alcune città (Perugia, Terni, Bastia Umbra, Foligno, Todi, Orvieto) è toccata la vergogna di ospitare raduni na­zionali, iniziative ufficiali ed elettorali di gruppi neofascisti, talvolta con tanto di ospitalità e patrocini in sedi di proprietà pubblica. Sembra quasi tutto normale, in linea con i tempi che viviamo, quasi “doveroso” perchè si dice che ognuno in Italia debba poter esprimere liberamente il proprio pensiero. 

Non è così !
Ai fascisti e ai loro lacchè, ieri come oggi non concederemo nessuna agibilità, perchè la storia segnata dal sangue dei nostri Martiri non si cancella e non si riscrive ! 
Le strade sono di chi ama. Antifascisti sempre !!!

Ass.ne Centro di Documentazione Popolare

Comitato Cittadino Antifascista

Cobas Orvietano

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