PERUGIA - Troppi litri d'acqua si perdono nella rete dell'Umbria. Il 48% di acqua potabile (al sopra della media nazionale che e' del 47% e delle regioni del centro-nord che si attestano intorno al 35%) va sprecata a causa di una rete idrica colabrodo: la denuncia arriva da Confagricoltura Umbria, che invoca ''una nuova politica di gestione della risorsa idrica ed una revisione delle strategie di risparmio''.

Secondo l'associazione agricola, ''poco e' stato fatto per migliorare l'efficienza degli acquedotti-colabrodo, per potenziare gli invasi, dare risorse idriche agli agricoltori e difendere il suolo''. A fronte di tutto cio', ''c'e' ancora chi - dice Confagricoltura Umbria in una nota - per evidente pregiudizio culturale o non conoscenza, punta l'indice sull'agricoltura che e' si' il settore piu' 'assetato', ma e' anche il settore piu' a rischio a medio termine per effetto dei cambiamenti climatici e di politiche agricole inadeguate''.

Ma ''l'agricoltura non spreca acqua, la usa e non la consuma, e sta facendo, e fara', la sua parte nella politica di risparmio idrico''. Il problema della necessita' di un uso piu' razionale dell'acqua - sostiene l'organizzazione - e' particolarmente sentito dalle imprese agricole umbre, che negli ultimi anni hanno portato avanti, anche grazie al piano di sviluppo rurale, uno sforzo considerevole di modernizzazione sperimentando l'irrigazione programmata e mirata e sostituendo, di fatto, i sistemi d'irrigazione tradizionali con altri sistemi come l'irrigazione a goccia.

Confagricoltura Umbria chiede di verificare tutti i possibili benefici derivanti da un programma di adeguamento e ammodernamento delle reti idrica regionale e di incentivare iniziative per elevare da subito il livello qualitativo dell'infrastruttura.

C'e' poi la questione dei Consorzi di bonifica, da sempre soggetti istituzionalmente dotati di particolare sensibilita' verso le tematiche idriche. Confagricoltura Umbria chiede quindi di ''verificare tutti i possibili benefici derivanti da un programma di adeguamento e ammodernamento delle reti idrica regionale e di incentivare iniziative per elevare da subito il livello qualitativo dell'infrastruttura''.
 

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