ASSISI - Da Assisi un messaggio per i migranti e i poveri e' stato lanciato dal presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli
itineranti, cardinale Antonio Maria Veglio', e dal sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini nel corso della cerimonia per l'accensione e la benedizione dell'albero di Natale e del presepe nella piazza antistante la Basilica Inferiore di San
Francesco.
 

L'albero e il presepe sono stati donati dalla Regione Umbria, che lo scorso 4 ottobre ha offerto l'olio per la lampada votiva sulla tomba di Francesco - presente papa Bergoglio - e con la collaborazione della Provincia Autonoma di Trento.
 

Un coro di voci bianche, composto da 100 bambini delle scuole elementari di Assisi, ha intonato canti natalizi.
 

Sono intervenuti anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il custode del Sacro convento di Assisi, padre Mauro Gambetti. Al termine della cerimonia 80 poveri sono stati accolti per la cena nel refettorio del Sacro convento e pacchi dono sono stati consegnati alle famiglie bisognose.
 

"Il grande albero di circa 13 metri con le sue 14.000 luci, il presepe, e i valori del Natale che San Francesco definiva 'la festa delle feste' - ha spiegato padre Gambetti – diffonderanno la gioia di questo importante momento per portare doni ai piu' poveri e ai piu' bisognosi sull'esempio del santo d'Assisi".

 

       
"I migranti ci migliorano. Lampedusa li accoglie da quindici anni e non e' morta": e' quanto ha affermato il sindaco di Lampedusa,
Giusi Nicolini nel corso della cerimonia. "Assisi - ha osservato - e' citta' che testimonia solidarieta' e accoglienza". "Non ci puo' essere democrazia - ha aggiunto, fra l'altro – se vengono violati i diritti. Spero che l'accoglienza non sia emergenza".
 

"Oggi ci dobbiamo impegnare - ha affermato ancora il sindaco di Lampedusa - per dare un nome a quelle bare del naufragio del 3 ottobre".

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