PERUGIA - "Libere di scegliere, questa è la mia vita, la RU la voglio garantita": è il messaggio lanciato in occasione della manifestazione che si è svolta oggi pomeriggio nel centro di Perugia contro la modifica da parte della Regione della delibera sull'aborto farmacologico, che prevede ora tre giorni di ricovero in ospedale e non più il solo day hospital.

In tante si sono ritrovate in piazza IV Novembre, nonostante la pioggia, per un appuntamento promosso dalla Rete umbra per l'autodeterminazione e animato da numerose realtà associative femministe e singole donne dell'Umbria. Una mobilitazione che vuole essere - hanno annunciato gli organizzatori - di carattere nazionale e "attraversare in futuro le piazze di tutte le regioni italiane".

Un "primo passo di un unico cammino in difesa delle donne" è stato detto negli interventi. Alla manifestazione hanno aderito realtà e donne provenienti non solo da tutta l'Umbria, ma anche da altre parti d'Italia. "Perché la battaglia contro la decisione della Giunta Tesei ha una valenza nazionale" è stato sottolineato.

Continua intanto anche la petizione su Change "Vietato l'aborto farmacologico in day hospital, in Umbria. Combattiamo questo scempio", che ha già raggiunto 40 mila firme.
"Il corpo delle donne non si tocca! Lo difenderemo con la lotta!", hanno poi gridato in piazza anche alcune ragazze arrivate dalla provincia di Varese. "Difendiamo la sanità pubblica. Giù le mani dal diritto all'aborto" è stato scritto su un grande striscione esposto sulla gradinata antistante al duomo. "Libere di scegliere" la scritta su un altro cartello.

Dopo l'invito delle organizzatrici, in molti hanno indossato qualcosa di rosso e portato fiori e petali colorati. Più volte è stato ricordato ai partecipanti di allargare le braccia mantenendo la distanza di sicurezza e di indossare la mascherina per far svolgere la manifestazione "nel pieno rispetto delle normative anti-covid, e per non prestare il fianco a strumentalizzazioni".

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