Il 21 gennaio 1921 – 21 gennaio 2013.  Sono trascorsi 92 anni da quel 21 gennaio 1921, nel quale a Livorno i comunisti e gli elementi di avanguardia della classe operaia italiana fondarono il Partito Comunista dell’Italia, Sezione dell'Internazionale comunista.  Partito delle classi subalterne, contro il capitalismo, contro il fascismo. Si trasforma nel ’43 in Partito Comunista Italiano. Profondamente rinnovato da Gramsci e poi da Togliatti, il Pci è protagonista principe della lotta al fascismo, nella costruzione e nella difesa della democrazia e nella difesa degli interessi dei lavoratori. Partito dei lavoratori e delle lavoratrici, degli intellettuali e dei progressisti come pure degli operai e dei contadini.
Dopo 70 anni di vita, il 3 febbraio 1991, venne sciolto, promuovendo la costituzione del Partito Democratico della Sinistra: i deputati che non aderirono, diedero vita al Movimento per la Rifondazione Comunista.
Quello scioglimento fu senz’altro un grandissimo errore. Lo dimostra la situazione di degrado in cui versa il paese. In questi anni si è sentita fortemente la mancanza di un grande partito nazionale e popolare, legato alla realtà della gente che lavora o che il lavoro lo sta disperatamente cercando. Ma oggi lo spirito di quel grande partito lo stiamo ritrovando con Rivoluzione Civile, il polo della sinistra contro il massacro sociale e in alternativa a Monti ed a coloro che lo hanno sostenuto (Pd-Pdl-Udc) in Parlamento.

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