Venerdì 1° luglio 2022 riapre, dopo un anno di lavori, la Galleria Nazionale dell’Umbria, uno dei musei italiani più importanti e ricchi di capolavori, che conserva il maggior numero di opere al mondo di Perugino.

Tradizione e innovazione saranno i due poli all’interno dei quali s’inserisce il nuovo percorso espositivo; fedele alla sua storia e alla sua identità, la Galleria Nazionale dell’Umbria si proietta verso il terzo millennio, presentandosi all’avanguardia per quanto riguarda la conservazione del patrimonio, la sicurezza dei beni e delle persone, la sostenibilità ambientale, la comunicazione interna ed esterna, l’interdisciplinarità e l’internazionalità della ricerca.

Il nuovo allestimento, firmato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici, finanziato per 5 milioni di euro dal Fondo Sviluppo e Coesione, offre al visitatore una fruizione più semplice e intuitiva, al servizio di un ordinamento museale cronologico, con alcuni inserti di opere recentemente acquisite o richiamate dai depositi.

Tra queste, si segnalano la Santa Caterina di Alessandria (1540-1550), terracotta policroma di Giacomo e Raffaele da Montereale, la Presentazione di Gesù al tempio di Giovanbattista Naldini (1535-1591), acquistato nel 2018, bozzetto dell’opera presente in Galleria, Riposo durante la fuga in Egitto di Agostino Tassi (1580-1644), La Vergine con il Bambino e santa Gertrude di Giuseppe Maria Crespi (1665-1747), Sant’Anna, san Gioacchino e Maria Bambina di Francesco Mancini (1679-1758).

Tra i principali esiti della riprogettazione, la creazione di due sale monografiche dedicate al più grande maestro umbro, Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino, capaci di rappresentarne la carriera dagli esordi fino alla morte. Questi capolavori, prima distribuiti in sette diversi ambienti, vengono ora riuniti in due ampi spazi, uno al terzo piano, dedicato alle imprese giovanili e della prima maturità, l’altro al piano inferiore, destinato alle prove più significative degli ultimi venti anni di attività.

Per la prima volta, la Galleria Nazionale dell’Umbria si apre al contemporaneo; la Galleria, che conserva in prevalenza dipinti di soggetto sacro databili tra il XIII e il XVIII secolo, dedicherà la Sala 42 alla generazione di artisti umbri quali Gerardo Dottori, Alberto Burri, Leoncillo, che, con la loro presenza e il loro spessore culturale, hanno partecipato da protagonisti al dibattito sul contemporaneo in Italia, influenzandolo profondamente. Il lirico Tramonto lunare di Gerardo Dottori e il cellotex di Burri del 1971, appartenenti alla collezione museale, saranno affiancati a Nero, dello stesso Burri.

A integrazione della visita il progetto multimediale curato da Magister Art, che fornirà approfondimenti e angolazioni inedite su una selezione del patrimonio esposto. Molte altre saranno le novità che i visitatori troveranno il 1° luglio alla riapertura della Galleria Nazionale dell’Umbria.

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