Il termovalorizzatore o impianti similari stanno tenendo banco nella riunione di Giunta regionale tutt'ora in corsa che sta affrontando il tema dello smaltimento dei rifiuti e il ciclo completo da effettuare per un futuro immediato. Al centro della discussione un passaggio delle linee guida del piano dei rifiuti approvato dalla maggioranza del centrosinistra dove si ribadisce che la chiusura del ciclo può essere effettuata anche con una parte di rifiuti (il 30 per cento) da utilizzare per ottenere energia. Non necessariamento questo vuol dire un bruciatore o un termovalorizzatore. Sul tavolo dei tecnici regionali si parla di impianti al plasma o addirittura (questo non dspiace all'assessore Bottini) dei rigassificatori che tanto clamore hanno sollevato dalla Puglia, passando per il Molise fino ad arrivare ad Ascoli Piceno. Ma forse la vera partita - dando per scontato che una parte di rifiuti della Provincia di Perugia sarà smaltita non con la differenziata - sta tutta nel controllo della grande mole di pattume che non finirà più nella discarica. Rifondazione si sta battendo per chi controlli la differenziata - e deve ottenere risultati del 70 per cento - che poi non potrà essere il gestore di eventuali termovalorizzatori o torce al plasma. E troppo alto il rischio di riversare più rifiuti del dovuto - più facile, più redditizio e più inquinante - nella macchina e non nel mercato del riciclio. Si lavora dunque ad un soggetto terzo ed a società esterne che controllino quantità e valori di inquinamento. Condividi