rifiuti speciali.jpg
La nuova direttiva europea sui rifiuti, gia' approvata dal Parlamento e in attesa della definitiva adozione da parte del Consiglio Ue, e' stata al centro di un seminario promosso dalle Regioni Toscana e Umbria insieme alla direzione generale Ambiente della Commissione europea, al quale e' intervenuta l'assessore regionale all'ambiente Anna Rita Bramerini, con gli assessori provinciali di Arezzo, Grosseto e Massa-Carrara, rappresentanti delle altre province toscane, di Arpat e dell'Agenzia toscana per il recupero delle risorse. ''Per la Toscana, che con la nuova legge regionale sta avviando una nuova stagione di pianificazione, e' stato importante in questa occasione poter verificare - ha detto Bramerini - la coincidenza piena degli obiettivi fondamentali di innalzare i tassi di riciclaggio, di prevenzione e di recupero energetico''. Ma per l'assessore della Toscana e' importante ora stringere i tempi: ''Appena la direttiva entrera' in vigore - ha proseguito Bramerini - gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla: e' auspicabile che il governo italiano possa provvedere al piu' presto a questo adempimento, in modo da inaugurare anche nel nostro paese un approccio moderno alla gestione dei rifiuti, un settore dove purtroppo l'Italia si e' finora contraddistinta, a parte alcune eccezioni, per il poco invidiabile primato delle procedure di infrazione aperte a Bruxelles''. Nel corso degli interventi dei tecnici della Commissione, ha ricordato ancora Bramerini, ''e' emerso con chiarezza il quadro di un'Europa a due velocita' nelle politiche dei rifiuti, con alcuni paesi (come Danimarca, Olanda, Francia e Germania) che si segnalano per le performance virtuose nei campi del riciclaggio e del recupero energetico e con altri (tra cui figura l'Italia) che continuano a far intraprendere ai rifiuti la strada delle discariche. Si tratta, secondo Bramerini, di un ritardo da recuperare rapidamente: ''In Toscana, con il piano regionale di azione ambientale, ci siamo posti un obiettivo ambizioso: ridurre al 20% il conferimento dei rifiuti in discarica''. La nuova direttiva europea fissa infatti i nuovi obiettivi, da conseguire entro il 2020, del 50% di riciclaggio per i rifiuti domestici e del 70% per i rifiuti di costruzione e demolizione, oltre a rafforzare le disposizioni per favorire la prevenzione dei rifiuti tramite appositi programmi nazionali e a stabilire per la prima volta una chiara gerarchia tra le opzioni per la gestione dei rifiuti, privilegiando prima la prevenzione, quindi il riutilizzo, il riciclaggio e altre forme di recupero, prima di arrivare alla smaltimento in discarica, che rappresenta l'ultima soluzione. Condividi